2. Amministrazione di Windows
2.1 Come registrare una DLL
Per registrare le DLL bisogna utilizzare il comando regsvr32.exe: regsvr32 <Path_Libreria_DLL>
2.2 Come recuperare il registry di Windows
Non è poi così raro che il registry di Windows XP/2003 si corrompa al punto che la macchina non sia poi più in grado di avviarsi in modo regolare. In queste circostanze risulta ancora possibile fare qualcosa prima di procedere alla reinstallazione della macchina, ovvero tentare di recuperare il registry di Windows. Questa operazione, di solito non richiede molto tempo, ma suppone di avere a disposizione alcuni strumenti indispensabili per essere portata a termine. Una copia del registry viene tenuta, per i casi di emergenza, nella cartella %WINDIR%\Repair. I file presenti nella cartella %WINDIR%\Repair dovrebbero essere:
- System
- Software
- Sam
- Security
- Default
Questi file consentono di avviare, almeno in modalità Safe Mode, il sistema operativo. Per poter recuperare il registry di Windows 2000/XP bisogna svolgere il seguenti passi:
- Copiare i file della versione attuale del registro (quella corrotta) in una cartella temporanea. I file di registro si trovano nella cartella %WINDIR%\System32\Config.
- Sostituire i file della versione attuale del registro con la versione di ripristino che si trovano nella cartella %WINDIR%\Repair.
- Riavviare il sistema operativo in Safe Mode ed accedere al System Volume Information.
- Recuperare, dal System Volume Information, la copia del registro più recente prima che il registro si corrompesse. Copiare i file di registro da recuperare in una cartella temporanea.
- Riavviare il sistema operativo e sostituire i file di registro presenti nella cartella >%WINDIR%\System32\Config con l'ultima versione disponibile dei file di registro (ovvero i file di registro recuperati al punto precedente).
Per poter svolgere tutte queste attività bisogna utilizzare degli opportuni strumenti che consentano di scrivere sul file system senza attivare però il sistema operativo. Questi strumenti possono essere:
- Una distribuzione live di Linux come ad esempio la Knoppix.
- La Recovery Console di Windows 2000/XP/2003. Per maggiori informazioni sulla Recovery Console si possono consultare le Knowledge Base KB229716, KB307654 e KB310497.
- La versione live di Windows XP, denominata Windows PE.
- La versione live di Windows XP realizzata dalla Sysinternals, denominata ERD Commander (essendo la Winternals, la società commerciale legata alla Sysinternals, stata acquistata da Microsoft, il sistema ERD Commander non è più acquistabile, come riportato dal documento Microsoft Acquires Winternals)
Per facilità di utilizzo e per le sue capacità avanzate di diagniostica, il programma ERD Commander è da preferire a tutti gli altri, in alternativa si può pensare di utilizzare la Knoppix. Sia l'ERD Commander, sia il Knoppix consentono di ripristinare il registry di Windows, puntando direttamente alla versione di recupero presente nel System Volume Information, ovvero senza passare dalla copia di ripristino presente nella cartella %WINDIR%\Repair.
Si ricordi, infine, che il registry viene archiviato regolarmente all'interno del System Volume Information solamente se l'opzione di Automatic System Recovery (ASR) è abilitata (di default, è abilitata).
Per maggiori informazioni si possono consultare le seguenti Knowledge Base KB307545, KB309531 e KB915157. Una spiegazione passo passo sull'attività da svolgere per recuperare il registry di Windows 2000/XP si trova all'interno del documento System Registry Missing or Corrupt.
2.3 Come conoscere il tipo di licenza di Windows 2003
La Microsoft fornisce diverse versioni del suo sistema operativo Windows 2003 in base al tipo di licenza acquistata. Di fatto le funzionalità di Windows 2003 non cambiano col tipo di licenza, ciò non di meno, per quanto riguarda la registrazione del prodotto, ci possono essere delle differenze, ovvero l'algoritmo matematico con cui viene calcolato il Product ID cambia a seconda del tipo di licenza associato alla particolare versione di Windows 2003. Esistono diversi tipi di licenza di Windows 2003:
- Retail: sono normalmente le copie che si acquistano in un negozio o da un distributore.
- Evaluation: sono le copie di valutazione che a seconda del prodotto possono, superato il periodo di valutazione, o impedire l'accesso al log on, oppure riavviarsi periodicamente ogni ora.
- Volume Licensing Programs: è un tipo particolare di licenza che comprende le seguenti tipologie
di contratto:
- Select Licensing Program
- Enterprise Agreement Licensing Program
- Service Provider Licensing Agreement (SPLA) Program
- OEM: sono licenze fornite direttamente dal costruttore del hardware, di solito sono preinstallate sul dispositivo acquistato e se il fornitore è un Royalty OEM Vendors, questi è in grado di fornire versioni di Windows 2003 che non richiedono il Windows Product Activation. Questo tipo di licenze prendono il nome di System-Locked Preinstallation Product Keys.
Per sapere a quale tipologia di licenza il cdrom d'installazione di Windows 2003 appartiene basta procedere come riportato di seguito:
- Inserire il cdrom di installazione di Windows 2003 in una macchina con sistema operativo Windows 2000 o superiore.
- Se compare la schermata d'installazione di Windows 2003 provvedere a chiuderla.
- Aprire il programma Windows Explorer ed espandere la voce My Computer.
- Prendere nota dell'etichetta (Volume Label) del cdrom che compare difianco alla lettera che sta ad indicare il lettore cdrom. Se non compare nessuna etichetta, cliccare col pulsante destro del mouse sulla lettera che identifica il lettore cdrom. Dal menù contestuale che si apre selezionare la voce Properties. All'interno della sezione General prendere nota del valore riportato nel campo di testo in alto.
Una volta nota l'etichetta (Volume Label) con cui viene identificato il cdrom d'installazione si può confrontare il suo valore con quelli riportati nell'elenco di seguito:
- R2 Datacenter x86: BX2DVOL_EN
- Datacenter IA-64: AX2DiVOL_EN
- R2 Datacenter x64: BX2DxVOL_EN
- Enterprise Edition 32-bit retail: NRMEFPP_EN
- Enterprise Edition 32-bit volume licensing: NRMEVOL_EN
- Enterprise Edition 32-bit OEM: NRMEOEM_EN
- Enterprise Edition 32-bit evaluation: NRMEEVL_EN
- Enterprise Edition 32-bit checked build: NRMECHK_EN
- Datacenter Edition 32-bit retail: NRMDFPP_EN
- Datacenter Edition 32-bit OEM: NRMDOEM_EN
- Standard Edition 32-bit retail: NRMSFPP_EN
- Standard Edition 32-bit volume licensing: NRMSVOL_EN
- Standard Edition 32-bit OEM: NRMSOEM_EN
- Standard Edition 32-bit evaluation: NRMSEVL_EN
- Web Edition 32-bit retail: NRMWFPP_EN
- Web Edition 32-bit volume licensing: NRMWVOL_EN
- Web Edition 32-bit OEM: NRMWOEM_EN
- Web Edition 32-bit evaluation: NRMWEVL_EN
- Enterprise Edition 64-bit retail: NRMEIFPP_EN
- Enterprise Edition 64-bit volume licensing: NRMEIVOL_EN
- Enterprise Edition 64-bit OEM: NRMEIOEM_EN
- Enterprise Edition 64-bit evaluation: NRMEIEVL_EN
- Enterprise Edition 64-bit checked Build: NRMEICHK_EN
- Datacenter Edition 64-bit retail: NRMDIFPP_EN
- Datacenter Edition 64-bit OEM: NRMDIOEM_EN
Se non si è in possesso del cdrom d'installazione di Windows 2003 si può ricorrere al Product ID per risalire al tipo di licenza acquistata col sistema operativo. Per conoscere il Product ID si può procedere come indicato di seguito:
- Cliccare col pulsante destro del mouse sopra l'icona che si trova o nel menù Start o sul desktop, chiamata My Computer. Dal menù contestuale che si apre, selezionare la voce Properties.
- All'interno della sezione General si trova la voce Registered to. Prendere nota del codice alfanumero di 20 caratteri. Il codice indicato è il Product ID. Le prime cinque cifre del Product ID costituiscono il Microsoft Product Code. Il codice alfanumerico di tre caratteri che segue il Microsoft Product Code prende il nome di Channel ID.
Il Microsoft Product Code serve ad identificare il tipo di cdrom utilizzato durante la procedura d'installazione del sistema operativo. Mentre il Channel ID serve ad identificare il tipo di licenza associata al cdrom d'installazione. Per sapere quindi quale licenza di Windows 2003 è montata sulla macchina e quale tipo di cdrom si è utilizzato durante l'installazione, si deve fare riferimento alle tabelle seguenti.
Relativamente al codice Microsoft Product Code:
- R2 Datacenter x86:
- Windows Product Activation: No
- Microsoft Product Code: 69754
- Expiration Date: No
- Datacenter IA-64:
- Windows Product Activation: No
- Microsoft Product Code: 69769
- Expiration Date: No
- R2 Datacenter x64:
- Windows Product Activation: No
- Microsoft Product Code: 76871
- Expiration Date: No
- Enterprise Edition 32-bit retail:
- Windows Product Activation: Yes
- Microsoft Product Code: 69713
- Expiration Date: No
- Enterprise Edition 32-bit volume licensing:
- Windows Product Activation: No
- Microsoft Product Code: 69713
- Expiration Date: No
- Enterprise Edition 32-bit OEM:
- Windows Product Activation: Yes
- Se il fornitore della macchina è un Royalty OEM Vendors e la licenza è di tipo System-Locked Preinstallation Product Keys allora la procedura Windows Product Activation non è necessaria
- Microsoft Product Code: 69713
- Expiration Date: No
- Enterprise Edition 32-bit evaluation:
- Windows Product Activation: Yes
- Microsoft Product Code: 69763
- Expiration Date: Yes
- Enterprise Edition 32-bit checked build:
- Windows Product Activation: Yes
- Microsoft Product Code: 69713
- Expiration Date: No
- Datacenter Edition 32-bit retail:
- Windows Product Activation: Yes
- Microsoft Product Code: 69754
- Expiration Date: No
- Datacenter Edition 32-bit OEM:
- Windows Product Activation: Yes
- Se il fornitore della macchina è un Royalty OEM Vendors e la licenza è di tipo System-Locked Preinstallation Product Keys allora la procedura Windows Product Activation non è necessaria
- Microsoft Product Code: 69754
- Expiration Date: No
- Standard Edition 32-bit retail:
- Windows Product Activation: Yes
- Microsoft Product Code: 69712
- Expiration Date: No
- Standard Edition 32-bit volume licensing:
- Windows Product Activation: No
- Microsoft Product Code: 69712
- Expiration Date: No
- Standard Edition 32-bit OEM:
- Windows Product Activation: Yes
- Se il fornitore della macchina è un Royalty OEM Vendors e la licenza è di tipo System-Locked Preinstallation Product Keys allora la procedura Windows Product Activation non è necessaria
- Microsoft Product Code: 69712
- Expiration Date: No
- Standard Edition 32-bit evaluation:
- Windows Product Activation: Yes
- Microsoft Product Code: 69763
- Expiration Date: Yes
- Web Edition 32-bit retail:
- Windows Product Activation: Yes
- Microsoft Product Code: 69753
- Expiration Date: No
- Web Edition 32-bit volume licensing:
- Windows Product Activation: No
- Microsoft Product Code: 69753
- Expiration Date: No
- Web Edition 32-bit OEM:
- Windows Product Activation: Yes
- Se il fornitore della macchina è un Royalty OEM Vendors e la licenza è di tipo System-Locked Preinstallation Product Keys allora la procedura Windows Product Activation non è necessaria
- Microsoft Product Code: 69753
- Expiration Date: No
- Web Edition 32-bit evaluation:
- Windows Product Activation: Yes
- Microsoft Product Code: 69753
- Expiration Date: Yes
- Enterprise Edition 64-bit retail:
- Windows Product Activation: No
- Microsoft Product Code: 69770
- Expiration Date: No
- Enterprise Edition 64-bit volume licensing:
- Windows Product Activation: No
- Microsoft Product Code: 69770
- Expiration Date: No
- Enterprise Edition 64-bit OEM:
- Windows Product Activation: No
- Microsoft Product Code: 69770
- Expiration Date: No
- Enterprise Edition 64-bit evaluation:
- Windows Product Activation: No
- Microsoft Product Code: 69763
- Expiration Date: No
- Enterprise Edition 64-bit checked build:
- Windows Product Activation: No
- Microsoft Product Code: 69770
- Expiration Date: No
- Datacenter Edition 64-bit retail:
- Windows Product Activation: No
- Microsoft Product Code: 69769
- Expiration Date: No
- Datacenter Edition 64-bit OEM:
- Windows Product Activation: No
- Microsoft Product Code: 69769
- Expiration Date: No
Relativamente al Channel ID:
- Volume licensing: 640
- OEM: OEM
- Other channels: 000
Ad esempio, se l'insieme del Microsoft Product Code e del Channel ID risulta essere 69712-OEM vuol dire che sulla macchina risulta installata la versione Standard Edition 32-bit OEM di Windows 2003 e che la licenza è stata acquistata insieme alla macchina, OEM, in base a quanto indicato dal Channel ID del nostro esempio.
Per maggiori informazioni su come risalire al tipo di licenza acquistata si può consultare la Knowledge Base KB889713
2.4 Come installare i corsi MOC in modo automatico
Per agevolare l'installazione automatica dei corsi MOC conviene far uso degli strumenti seguenti:
- Floppy con immagine di SLAPT, opportunamente configurata, per la formattazione automatica FAT32 del HardDisk.
- Floppy di avvio di Windows 98 con supporto per il cdrom.
- Cdrom contenente l'ultima immagine di Windows PE
- Floppy col file Winbom.ini opportunamente configurato per assegnare un indirizzo IP fisso alla macchina avviata con Windows PE.
Per sapere come realizzare un'installazzione automatica di Windows 2000 si può consultare il documento Windows 2000 Unattended Setup.
Installazione di LONDON
Tipicamente la macchina utilizzata dal docente di un corso MOC si chiama London e di solito ha indirizzo IP uguale a 192.168.1.200. Per installare questa macchina conviene fare riferimento a quanto riportato nella Automated Classroom Setup Guide del particolare corso MOC che si intende mettere in piedi. Per poter avviare questa procedura automatizzata è sufficiente utilizzare il Floppy di avvio di Windows 98 con supporto per il cdrom. Il comando per installare in modo automatico il server London è il seguente:
c:\setup\winsrc\i386\winnt /s:c:\setup\winsrc\i386 /u:c:\setup\instruct\lon_un.txt
Al termine dell'installazione conviene, visto che la macchina di London è utilizzata durante tutte le procedure di SetUp delle altre macchine, controllare se l'installazione è andata a buon fine ricorrendo alla Classroom Setup Checklist.
Installazione di GLASGOW
In alcuni corsi MOC, il docente deve fare uso, per il corretto svolgimento delle lezioni, di due macchine contemporaneamente. Per convenzione, la seconda macchina si chiama Glasgow ed ha indirizzo IP uguale a 192.168.1.201. L'installazione di Glasgow può partire solamente se l'installazione di London è terminata. Per il setup della macchina Glasgow conviene far uso degli strumenti seguenti:
- Floppy con immagine di SLAPT, opportunamente configurata, per la formattazione automatica FAT32 del HardDisk.
- Cdrom contenente l'ultima immagine di Windows PE
- Floppy col file Winbom.ini opportunamente configurato per assegnare un indirizzo IP fisso alla macchina avviata con Windows PE.
La ricetta per installare il server Glasgow è la seguente:
- Formattare l'HardDisk facendo uso del floppy SLAPT.
- Al termine della formattazione dell'HardDisk avviare la macchina con Windows PE.
- All'interno della console di Windows PE digitare i seguenti comandi:
net use z: \\london\setup /user:nwtraders\administrator
Alla richiesta della password digitare la password dell'utente Administrator. Il comando da lanciare per avviare l'installazione di Glasgow è: z:\mocset <IdRete> Y. Dove, col termine <IdRete> (Identificativo di Rete) intendiamo il valore che contraddistingue la rete in cui è stato installato London. Ad esempio, se London dovesse appartenere alla rete 192.168.1.0 allora l'Indentificativo di Rete in questo caso varrebbe 1 e pertanto il comando da lanciare sarebbe:z:\mocset 1 Y
Per avviare l'installazione automatica del server Glasgow quando London ha indirizzo IP 192.168.1.200. - Al primo reboot della macchina togliere il cdrom di Windows PE e lasciar proseguire la procedura d'installazione di Windows 2000 o Windows 2003.
Al termine dell'installazione conviene ricorrere alla Classroom Setup Checklist per assicurarsi che l'installazione sia andata a buon fine. Una volta installato Glasgow si può procedere con l'installazione delle macchine degli studenti.
Installazione delle macchine degli studenti
Per poter procedere con l'installazione delle macchine degli studenti bisogna che tutte le macchine del docente siano state installate e siano operative. La procedura per l'installazione delle macchine degli studenti è, come modus operandi, molto simile a quella seguita per Glasgow. Per eseguire l'installazione dei server su cui opereranno gli studenti conviene far uso degli strumenti seguenti:
- Floppy con immagine di SLAPT, opportunamente configurata, per la formattazione automatica FAT32 del HardDisk.
- Cdrom contenente l'ultima immagine di Windows PE
- Floppy col file Winbom.ini opportunamente configurato per assegnare un indirizzo IP fisso alla macchina avviata con Windows PE.
La ricetta da seguire per l'installazione è la seguente:
- Formattare l'HardDisk facendo uso del floppy SLAPT.
- Al termine della formattazione dell'HardDisk avviare la macchina con Windows PE.
- All'interno della console di Windows PE digitare i seguenti comandi:
net use z: \\london\setup /user:nwtraders\administrator
Alla richiesta della password digitare la password dell'utente Administrator. Il comando da lanciare per avviare l'installazione delle macchine degli studenti è: z:\mocset <IdRete> <LetteraIdentificativa> <DomainModel>. Dove, col termine <IdRete> (Identificativo di Rete) intendiamo il valore che contraddistingue la rete in cui è stato installato London. La <LetteraIdentificativa> è una lettera dell'alfabeto che consente di identificare quale macchina stiamo installando, mentre l'opzione <DomainModel> serve a specificare a quale struttura di Active Directory il server deve appartenere. Ad esempio, se London dovesse appartenere alla rete 192.168.1.0 (in questo caso l'Indentificativo di Rete varrebbe 1), la macchina che si vuole installare si chiama Vancouver e la struttura di Active Directory è un Single Domain Model, allora il comando da lanciare sarebbe:z:\mocset 1 A 1
Per avviare l'installazione automatica del server Vancouver. - Al primo reboot della macchina togliere il cdrom di Windows PE e lasciar proseguire la procedura d'installazione di Windows 2000 o Windows 2003.
- Ripetere i punti precedenti per tutte le macchina degli studenti da installare.
Più in generale, per l'installazione di ciascuna macchina degli studenti, si possono utilizzare i comandi seguenti:
- Per l'installazione del server Vancouver lanciare
z:\mocset <IdRete> A <DomainModel>
- Per l'installazione del server Denver lanciare
z:\mocset <IdRete> B <DomainModel>
- Per l'installazione del server Perth lanciare
z:\mocset <IdRete> C <DomainModel>
- Per l'installazione del server Brisbane lanciare
z:\mocset <IdRete> D <DomainModel>
- Per l'installazione del server Lisbon lanciare
z:\mocset <IdRete> E <DomainModel>
- Per l'installazione del server Bonn lanciare
z:\mocset <IdRete> F <DomainModel>
- Per l'installazione del server Lima lanciare
z:\mocset <IdRete> G <DomainModel>
- Per l'installazione del server Santiago lanciare
z:\mocset <IdRete> H <DomainModel>
- Per l'installazione del server Bangalore lanciare
z:\mocset <IdRete> I <DomainModel>
- Per l'installazione del server Singapore lanciare
z:\mocset <IdRete> J <DomainModel>
- Per l'installazione del server Casablanca lanciare
z:\mocset <IdRete> K <DomainModel>
- Per l'installazione del server Tunis lanciare
z:\mocset <IdRete> L <DomainModel>
Possibili valori per la variabile <DomainModel> sono:
- 1 - Single Domain Model
- 2 - Multiple Domain Model
- 3 - Multiple-Maximum Domain Model
- 4 - Maximum Domain Model
Per sapere quale valore la variabile <DomainModel> deve assumere, bisogna consultare la Automated Classroom Setup Guide.
Al termine dell'installazione conviene ricorrere alla Classroom Setup Checklist per assicurarsi che l'installazione sia andata a buon fine.
2.5 Come eseguire in modo automatico l'installazione di un Domain Controller
Per rendere l'installazione di Active Directory più agevole e semplice, conviene stabilire una procedura d'installazione dei Domain Controller standard ed automatica. In questo modo si riducono al minimo gli eventuali errori o dimenticanze che si possono realizzare durante il processo d'installazione.
Prima di eseguire l'installazione di un Domain Controller bisgona assicurarsi che:
- Assicurarsi che il servizio DNS non sia già stato installato.
- Il sistema operativo sia stato aggiornato con l'ultima Service Pack disponibile.
- L'indirizzo IP del server sia fisso e non dinamico. Visto che la macchina molto probailmente ospiterà un DNS conviene impostare l'indirizzo IP in modo manuale e non tramite DHCP.
- Il DNS Primario del server deve essere se stesso, ovvero deve contenere l'indirizzo IP del localhost: 127.0.0.1
- Siano state applicate le ultime fix di sicurezza.
Per eseguire l'installazione in modo automatico di un Domain Controller bisogna lanciare il comando
dcpromo /answer:<PathAnswerFile>
Dove un possibile esempio di Answer File è il
seguente
NewDomainInNewForest.txt.
Per avere maggiori informazioni su come eseguire la promozione in modo automatico di un Domain Controller
si possono consultare i documenti
Unattended Promotion of Windows 2000 DC,
Preinstallation Reference of Windows 2003 e
How Active Directory Installation Wizard Works.
Una possibile Check List d'installazione potrebbe essere:
- Eseguire l'installazione in modo automatico di Active Directory.
- Creare la Reverse Lookup Zone all'interno del DNS.
- Modificare la configurazione IP del Domain Controller appena installato specificando come DNS Primario l'indirizzo IP del Domain Controller (questa operazione va eseguita solamente sui server Windows 2003 per i server Windows 2000 bisgona sempre tenere presente il problema del Island DNS; per maggiori informazioni sulla natura di questo problema si può consultare la Knowledge Base KB275278).
- Creare la Subnet da associoare al Sites e specificare la Location.
2.6 Come sapere quali sono i cdrom da inserire con Windows 2003 R2
Il sitema operativo Windows 2003 R2 è il primo sistema operativo della famiglia Windows ad uscire con due cdrom d'installazione. Questo evento a messo difronte i sistemisti Microsoft al dilemma su quale cdrom inserire quando il sistema operativo ne fa esplicità richiesta. Il dilemma sorge dal fatto che per qualche motivo ignoto, il sistema operativo, quando ha bisogno di uno od entrambi i cdrom d'installazione, suggerisce dei nomi completamente diversi da quelli riportati sull'etichetta dei due cdrom d'installazione, lasciando il povero sistemista alquanto perplesso. Ad ogni modo, la convenzione adottata dagli sviluppatori Microsoft per indicare i due cdrom d'installazione, è la seguente:
- Disco 1: corrisponde, per il sistema operativo, al nome Service Pack 1 CD-ROM
- Disco 2: corrisponde, per il sistema operativo, al nome Windows Server 2003 R2 Disc 2
Più in generale, conviene copiare su una partizione della macchina su cui è stato installato il sistema operativo Windows 2003 sia la cartella i386, come indicato al paragrafo Come specificare a Windows 2000/XP/2003 dove trovare la cartella i386, sia la cartella CMPNENTS che si trova nel secondo cdrom d'installazione (che per covenzione il sistema operativo Windows 2003 R2 chiama Windows Server 2003 R2 Disc 2). In questo modo il sistema operativo non dovrebbe richiedere più alcun cdrom d'installazione da inserire.
2.7 Come spostare un Domain Controller da Windows 2000 a Windows 2003
Con l'arrivo di Windows 2003 ci si potrebbe trovare difronte al problema di spostare un Domain Controller basato su Windows 2000 su di un server con installato Windows 2003. Di solito, in molte infrastrutture di rete, i server Domain Controller svolgono anche il ruolo di DHCP Server (sebbene ciò sia sconsigloiato, per motivi di sicurezza, come indicato nella Knowledge Base KB255134), DNS Server e WINS Server. Questo comporta che qualora si decida di spostare il ruolo di Domain Controller da una macchina con Windows 2000 ad una macchina con Windows 2003, ci si trova difronte anche alla necessità di spostare tutti questi servizi. Tanto per fissare le idee, nel corso della nostra spiegazione supporemo che:
- Il Domain Controller da migrare non è l'unico Domain Controller del Dominio di Active Directory.
- Esiste un Domain Controller, diverso da quello che s'intende migrare, che svolge tutti i ruoli di Operation Master Rule.
- Per semplicità supporemo che sia il Domain Controller da migrare, sia il server su cui è installato Windows 2003, si trovino nello stesso Site.
Per semplicità si può osservare uno schema della situazione indicata qui.
Poichè durante il processo di migrazione sarà necessario, conviene tenere a portata di mano un cdrom per l'installazione di Windows 2003.
Preliminari allo spostamento del Domain Controller
Per poter svolgere tutti i passi seguenti, bisogna conoscere:
- La password dell'utente Administrator locale della macchina con Windows 2003.
- L'Account di un utente che apprtiene agli Enterprise Admins di Active Directory.
Prima d'iniziare con la procedura di migrazione conviene svolgere le seguenti operazioni:
- Collegarsi sul Domain Controller da migrare con l'Account di un utente che apprtiene agli Enterprise Admins di Active Directory.
- Collegarsi sul server con Windows 2003 come Local Administrator della macchina.
- Assicurarsi che il server con Windows 2003 sia stato inserito nel Dominio di Active Directory a cui appartiene il Domain Controller da migrare.
- Prendere nota delle seguenti informazioni relative al Domain Controller da migrare:
- Indirrizzo IP del server.
- Subnet Mask del sottorete.
- Indirizzo IP del Default Gateway.
- Indirizzo IP del Domain Name Server sia Primario sia Secondario.
- Indirizzo IP del WINS sia Primario sia Secondario.
- Prendere nota della configurazione del DNS server, in particolare su quali zone è stato abilitato il Zone Transfer.
- Controllare sul server con Windows 2003 che non siano stati installati i seguenti componenti
aggiuntivi di Windows 2003:
- Il servizio DHCP.
- Il servizio DNS.
- Eseguire un backup completo (full) del System State sia del Domain Controller da migrare sia del server con Windows 2003. Salvare il System State localmente in ciascuna macchina, possibilmente in una cartella sicura, di modo che possa essere facilmente accessibile qualora c'è ne fosse l'esigenza.
- Installare il Dhcpexim.exe sul Domain Controller da migrare. Controllare nella cartella %SytemDrive%\Program Files\Resource Kit che sia presente l'eseguibile Dhcpexim.exe.
- Sia sul Domain Controller da migrare, sia sul server Windows 2003, modificare l'odrine dei DNS Server di modo che il Primary DNS Server risulti essere il Domain Controller che ospita tutti gli Operation Master Rules, mentre il Secondary DNS Server deve essere il Domain Controller che s'intende migrare.
- Deautorizzare il Domain Controller dal dominio di Active Directory e
disabilitare il servizio DHCP sul Domain Controller. L'operazione di deautorizzazione del
DHCP conviene svolgerla sia dal Domain Controller che ospita tutti gli Operation Master Rules sia
dal Domain Controller che s'intende migrare:
- Deautorizzare il Domain Controller utilizzando la DHCP console che si trova all'interno degli Administrative Tools.
- Fermare il servizio DHCP Server.
- Verificare che il Domain Controller sia stato effettivamente Deautorizzato. Per
eseguire questo controllo si può utilizzare il comando
netsh dhcp show server
(il comando va lanciato da un server in cui è installato il servizio DHCP).
- Eseguire una copia di sicurezza del database del DHCP e copiarla sul server con Windows 2003:
- Fermare il servizio DHCP Server.
- Copiare il file %SystemRoot%\System32\DHCP\dhcp.mdb in una cartella sicura.
- Copiare il file %SystemRoot%\System32\DHCP\dhcp.mdb in una cartella del server con Windows 2003.
- Compattare il database del DHCP e poi copiarlo sul server con Windows 2003:
- Aprire la Command Prompt.
- Andare nella cartella %SystemRoot%\System32\DHCP.
- Eseguire il comando
jetpack dhcp.mdb temp.mdb
- Copiare il file Dhcp.mdb sul server con Windows 2003.
- Salvataggio della configurazione del DHCP e degli scope utilizzando l'utility Dhcpexim.exe e
copiare il file contenente gli scope del DHCP sul server Windows 2003.
- Lanciare l'eseguibile Dhcpexim.exe che si trova in %SytemDrive%\Program Files\Resource Kit.
- Selezionare la voce Export configuration of the local service to a file. Premere OK per avviare la procedura di salvataggio degli Scope.
- Inserire nel campo File Name il nome del file in cui dovranno venire esportati gli scope. Ad esempio si può scegliere come nome del file il nome DhcpScope<NomeServer>.txt. Non selezionare la voce Disable the selected scopes on local machine before export.
- Cliccare sul pulsante Export per avviare la procedura di esportazione degli scope del DHCP.
- Cliccare su OK per uscire dal Dhcpexim.exe.
- Copiare il file DhcpScope<NomeServer>.txt sul server Windows 2003 nella stessa cartella in cui è stato salvato in precedenza il file dhcp.mdb.
- Mettere in Disabled il servizio DHCP Server.
Migrazione del Domain Controller
Eseguiti i passi preliminari, si può procedere con lo spostamento del ruolo di Domain Controller dal server Windows 2000 a quello Windows 2003.
- Cambiare l'Indirizzo IP al Domain Controller ed eseguire le seguenti modifiche alla
sua configurazione di rete:
- Porre come Primary DNS Server l'indirizzo IP del Domain Controller che ricopre tutti gli Operation Master Rule. Mettere come Secondary DNS Server il nuovo indirizzo IP del Domain Controller che si sta migrando.
- Porre come Primary WINS Server l'indirizzo IP del Domain Controller che ricopre tutti gli Operation Master Rule. Mettere come Secondary WINS Server il nuovo indirizzo IP del Domain Controller che si sta migrando.
- Forzare la registrazione del nuovo indirizzo IP del Domain Controller da migrare all'interno
dei server DNS del dominio di Active Directory, utilizzando il comando
ipconfig /registerdns
. - Collegarsi al server con Windows 2003 come Amministratore Locale della macchina e cambiare
l'Indirizzo IP del server assegnadogli quello posseduto in precedenza
dal Domain Controller. Configurare le impostazioni di rete del server con Windows 2003
nel seguente modo:
- Porre come Primary DNS Server l'indirizzo IP del Domain Controller che ricopre tutti gli Operation Master Rule. Mettere come Secondary DNS Server il nuovo indirizzo IP del server con Windows 2003 che dovrà diventare il futuro Domain Controller.
- Porre come Primary WINS Server l'indirizzo IP del Domain Controller che ricopre tutti gli Operation Master Rule. Mettere come Secondary WINS Server il nuovo indirizzo IP del server con Windows 2003 che dovrà diventare il futuro Domain Controller.
- Forzare la registrazione del nuovo indirizzo IP del server Windows 2003 all'interno
dei server DNS del dominio di Active Directory, utilizzando il comando
ipconfig /registerdns
. - Controllare su tutti i DNS server del dominio di Active Directory che i due cambi d'indirizzi IP siano stati registrati correttamente.
- Controllare su tutti i WINS server del dominio di Active Directory che i due cambi d'indirizzi IP siano stati registrati correttamente.
- Accertarsi che sul Domain Controller che ricopre tutti gli Operation Master Rule che nel suo DNS server e nel suo WINS server i cambi d'indirizzi IP siano avvenuti correttamente. Procedere al passo successivo solamente quando gli indirizzi IP all'interno del DNS server si sono registrati correttamente.
- Inserire il cdrom d'installazione di Windows 2003 nel lettore cdrom del server con a bordo
Windows 2003 e procedere coll'installare i seguenti servizi:
- Il servizio DHCP.
- Il servizio DNS.
- Il servizio WINS.
- Configurare il servizio di WINS sul server su cui è installato Windows 2003 come segue:
- Aggiungere, tra i Replication Partner del servizio WINS, del server Windows 2003, lo HostName del Domain Controller che ricopre tutti gli Operation Master Roles.
- Aggiungere, tra i Replication Partner del servizio WINS, sul Domain Controller che ricopre tutti gli Operation Master Roles lo HostName del server Windows 2003 che dovrà diventare il futuro Domain Controller.
- Impostare le repliche in Push/Pull lasciando le impostazioni di default. Controllare, ad ogni modo, che il Pull avvenga ogni 30 minuti.
- Togliere fra i Replication Partner del Domain Controller che ricopre tutti gli Operation Master Roles lo HostName del Domain Controller che si sta tentando di migrare, avendo l'accortezza di prendere possesso di tutti i suoi record.
- Togliere fra i Replication Partner del Domain Controller che si sta migrando lo HostName del Domain Controller che ospita tutti gli Operation Master Rules avendo l'accortezza di prendere possesso di tutti i suoi record.
- Collegarsi al server con Windows 2003 come Amministratore Locale. Eseguire in sequenza le seguenti
operazioni:
- Dalla Command Prompt lanciare il comando:
netsh dhcp server import DhcpScope<NomeServer>.txt all
- Eseguire il Log off dell'utente amministratore locale.
- Dalla Command Prompt lanciare il comando:
- Collegarsi al server con Windows 2003 con un utente che apprtienente agli Enterpirse Admins di
Active Directory. Provvedere ad Autorizzare il servizio DHCP in Active Directory.
Controllare sul Domain Controller che ricopre tutti gli Operation Master Roles che il server
con Windows 2003 sia tra quelli autorizzati. Per svolgere questo controllo si può utilizzare il comando:
netsh dhcp show server
- Sul server con Windows 2003, facendo uso della DHCP console degli Administrative Tools, impostare tra le proprietà del server la voce Automatically Update Statistics.
- Controllare che all'interno di Active Directory e di tutti i DNS server del dominio le informazioni realtive
alla nuova configurazione del server Windows 2003 si siano replicate correttamente. In particolare che
lo FQDN del server venga risolto correttamente da tutti i DNS del dominio. Se necessario attendere qualche
minuto affinchè tutte queste informazioni si siano replicate su tutti i DNS server del dominio. Forzare la
registrazione dell'indirizzo IP lanciando il comando
ipconfig /registerdns
. - Lanciare sul server con Windows 2003 il comando DCPromo.exe per promuovere questo server al
ruolo di Domain Controller:
- Aggiungere il Domain Controller al dominio di Active Directory esistente.
- Lasciare i database di Active Directory nelle loro posizioni di default.
- Impostare la password di Directory Restore Mode secondo gli standard aziendali.
- Attendere che la copia di tutti gli oggetti di Active Directory sia terminata, prima di procedere con i punti successivi.
- Controllare l'Event Viewer del server Windows 2003 appena promosso a Domain Controller per verificare che non si sono verificati errori. Se necessario eseguire una copia in locale degli eventi dell'Event Viewer per eventuali indagini più approfondite sugli errori riscontrati.
- Replicare la configurazione del server DNS del vecchio Domain Controller sul nuovo Domain Controller. Stare attenti ad impostare in modo corretto i Zone Transfer delle varie zone.
- Sul Domain Controller che ricopre tutti gli Operations Master Roles, aprire l'Active Directory Sites e Services console che si trova all'interno degli Administrative Tools. Espandere, per ciascun Sites, le cartelle Servers sino ad aprire gli NTDS Settings. Accertarsi che all'interno del NTDS Settings del Domain Controller che ricopre tutti gli Operations Master Roles compaia il Connection Object col nuovo Domain Controller con Windows 2003. Controllare nel NTDS Settings relativo al nuovo Domain Controller con Windows 2003 che compaia il Connection Object col Domain Controller che ricopre tutti gli Operation Master Roles. Eseguire questi controlli anche localemente sul nuovo Domain Controller con Windows 2003. Solamente quando le indicazioni riportate in questo punto saranno soddisfatte, si potrà procedere col punto successivo.
- Aggiungere sul nuovo Domain Controller con Windows 2003 il Global Catalog.
Per avere maggiori informazioni su come aggiungere o togliere il Global Catalog da un
Domain Controller si può consultare la Knowledge Base
KB313994.
- Aprire l'Active Directory Sites and Services sul nuovo Domain Controller con Windows 2003.
- Espandere il Sites e il SitesName relativo alla collocazione del nuovo Domain Controller con Windows 2003.
- Esapndere la voce Servers, espandere la voce relativa al HostName del nuovo Domain Controller con Windows 2003.
- Cliccare col pulsante destro del mouse sopra la voce NTDS Settings e poi su Properties.
- All'interno della sezione General selezionare la voce Global Catalog.
- Riavviare il Domain Controller se necessario.
- Controllare che all'interno dei Directory Services log del Event Viewer compaia l'evento 1119 che conferma l'avvenuta creazione del Global Catalog.
- Rimuovere il Global Catalog dal vecchio Domain Controller con Windows 2000. Per avere maggiori informazioni su come aggiungere o togliere il Global Catalog da un Domain Controller si può consultare la Knowledge Base KB313994. Controllare i System log dell'Event Viewer per essere essere sicuri della rimozione del Global Catalog.
- Sul vecchio Domain Controller lanciare il comando DCPromo.exe per toglere il ruolo di Domain Controller. Non selezionare la voce che indica il server come l'ultimo Domain Controller del dominio. D'ora in avanti ci riferimento a questo server come al server su cui è installato Windows 2000.
- Sul server con Windows 2000 togliere i seguenti servizi:
- Servizio DHCP.
- Servizio DNS.
- Servizio WINS.
- Togliere il DNS che si trova sul server con Windows 2000 dai meccanismi di replicazione di tutti gli altri server DNS del Dominio di Active Directory.
- Rimuovere eventuali riferimenti del vecchio Domain Controller dalla console Active Directory Sites and Services del Domain Controller che ricopre tutti gli Operation Master Roles.
- Sul nuovo Domain Controller con Windows 2003 eseguire un giro di Windows Update per installare le ultime fix di sicurezza.
- Controllare la configurazione IP del nuovo Domain Controller con Windows 2003.
La migrazione è così conclusa.
2.8 Come ridirezionare lo Users e Computer Containers di Active Directory
Se si vuole fare in modo che quando vengono svolte le seguenti operazioni:
- La join di una delle seguenti macchine ad un dominio Active Directory
su Windows 2003:
- Microsoft Windows NT 4.0
- Microsoft Windows 2000
- Microsoft Windows XP Professional
- Microsoft Windows Server 2003
- Uso del comando net user
- Uso del comando net computer
- Uso del comando net group
- Uso del comando netdom add dove l'opzione /ou non è supportata.
- L'utilizzo di User Manager su macchine Windows NT 4.0-based member computers
non vengano utilizzati i container di default, ovvero Users e Computers, si può, a partire da Windows 2003 ridirezionare questi container di default su altre Organizational Unit. Per avere maggiori informazioni du questa operazione, si può consultare il documento Redirecting Users and Computers Containers. Si osservi che l'operazione di ridirezionamento dei container di default provoca dei problemi durante l'installazione di Microsoft Exchange 2000.
Per ridirezionare lo Users Container basta procedere come segue:
- Collegarsi al Primary Domain Controller Emulator.
- Creare l'Organizattional Unit in cui si vuole redirezionare lo Users Container
- Alzare il Livello di Dominio a Windows Server 2003. Per sapere come svolgere questa operazione consultare la Knowledge Base KB322692.
- Eseguire il comando:
redirusr <container-dn>
Dove<container-dn>
è il Distinguish Name dell'Organization Unit a cui si vuole redirigere lo Users Container. Ad esempio:redirusr "OU=Users,OU=Lightly Managed,OU=Accounts,DC=adlab,DC=net"
- Controllare che la modifica è andata a buon fine eseguendo il seguente comando:
net user Temporaneo P@ssw0rD /active:no /comment:"Utente Temporaneo da cancellare" /FullName:"Utente Temporaneo" /add /domain
Verificare che l'utente venga creato nell'Organization Unit in cui è stato redirezionato lo Users Container. Cancellare, dopo aver eseguito il controllo, l'utente Temporaneo.
Per redirezionare il Computers Container basta procedere come segue:
- Collegarsi al Primary Domain Controller Emulator.
- Creare l'Organizattional Unit in cui si vuole redirezionare lo Computers Container
- Alzare il Livello di Dominio a Windows Server 2003. Per sapere come svolgere questa operazione consultare la Knowledge Base KB322692.
- Eseguire il comando:
redircmp <container-dn>
Dove<container-dn>
è il Distinguish Name dell'Organization Unit a cui si vuole redirigere lo Computers Container. Ad esempio:redircmp "OU=Computers,OU=Lightly Managed,OU=Accounts,DC=adlab,DC=net"
- Controllare che la modifica è andata a buon fine eseguendo il seguente comando:
net computer \\cmpdacanc /add
Verificare che l'utente venga creato nell'Organization Unit in cui è stato redirezionato lo Computers Container. Una volta eseguito il controllo cancellare il computer cmpdacanc.
Se si desidera che i server di rete appartengano ad un'Organization Unit diversa da quella a cui è stata ridirezionato il Computers Container, conviene procedere nel seguente modo durante l'installazione dei server di rete:
- Aggiungere manualmente il nome del server di rete che si desidera aggiungere all'interno dell'Organization Unit a cui i server di rete devono appartenere.
- Procedere con l'installazione del server.
- Rinominare il server col nome che è stato aggiunto in precedenza all'Organization Unit di destinazione dei server.
- Eseguire la join al dominio.
2.9 Come disabilitare la registrazione dinamica nei DNS
Di default la registrazione dinamica degli indirizzi IP è abilitata su tutte le macchine Windows 2000, Windows 2003 e Windows 2003. L'unico modo per disabilitare questa funzionalità è quello di agire direttamente sul Registry delle macchine. Poichè queste modifiche sono abbastanza delicate, conviene seguire quanto indicato nella Knowledge Base KB246804.
In particolare se si desidera che vengano registrati solamente alcuni indirizzi IP anzichè tutti gli indirizzi IP che sono stati assegnati ad una macchina, senza per questo disabilitare completamente la registrazione dinamica degli indirizzi, si possono modificare o aggiungere qualora non fossero presenti, le seguenti chiavi di registro:
- HKEY_LOCAL_MACHINE\SYSTEM\CurrentControlSet\Services\DNS\Parameters\PublishAddresses
- Data type: REG_SZ
- Range: Specificare gli indirizzi IP, separati da spazi, che si vogliono pubblicare
- Default Value: blank
- HKEY_LOCAL_MACHINE\SYSTEM\CurrentControlSet\Services\Tcpip\Parameters\DisableDynamicUpdate
- Data Type: REG_DWORD
- Range: 1
- Default Value: 0
2.10 Come spostare la cartella "Documents and Settings"
Può rivelarsi utile, in certe circostanze, spostare la cartella Documents and Settings dal %SystemDrive% ad un'altro disco. Questa operazione è vivamente sconsigliato eseguirla dopo che il sistema operativo è stato installato. Pertanto per poter spostare la cartella Documents and Settings bisogna realizzare un'installazione automatica del sistema operativo. Per realizzare questa installazione automatica bisogna utilizzare le seguenti tecnologie:
- Creare un file Unattended.txt contenente tutte le informazioni necessarie per rendere l'installazione del sistema operativo Windows 2000 o Windows 2003 completamente automatica. Inserire poi all'interno del file Unattended.txt la variabile d'ambiente ProfilesDir col percorso di dove si deve trovare la cartella Documents and Settings.
- Utilizzare il sistema operativo Windows PE per poter:
- formattare i dischi della macchina con le dimensioni e il file system desiderati;
- copiare in locale la cartella i386 del sistema operativo che si vuole installare (Windows 2000 o Windows 2003);
- lanciare la procedura di setup del sistema operativo in modo automatico.
L'utilizzo di Windows PE è fondamentale per poter assegnare in modo corretto la lettera dell'unità disco in cui dovrà venire collocata la cartella Documents and Settings, infatti a priori non si può sapere con certezza con quali lettere verrano individuate le varie partizioni ed unità esterne (come ad esempio i lettori cdrom o DVD) dal sistema operativo. La conoscenza della lettera corretta con cui verrà individuata l'unità disco della futura cartella Documents and Settings è fondamentale per poter impostare opportunamente la variabile ProfilesDir. Nel corso della spiegazione distingueremo due scenari a seconda che Windows PE sia in grado o meno di riconoscere le schede di rete.
Preparazione all'installazione
A prescindere che Windows PE riesca o meno a riconoscere le schede di rete, prima di lanciare l'installazione di Windows 2000 o Windows 2003 bisogna compiere tutta una serie di operazioni per consentire la corretta impostazione dei dischi locali della macchina. Per realizzare l'installazione automatica necessaria per spostare la cartella Documents and Settings si può procedere come segue:
- Se si desidera mettere i dischi in RAID, provvedere a configurarli in questo modo tramite gli appositi strumenti messi a disposizione del fornitore della macchina. Nel caso delle macchina HP si può utilizzare lo Smart Start a corredo. Terminata questa fase si può procedere con la configurazione dei dischi.
- Avviare la macchina su cui si desidera installare il sistema operativo con l'aiuto del cdrom contenente Windows PE.
- Una volta avviato Windows PE assicurarsi che questi sia in grado di riconoscere le schede di rete.
Tramite i comandi
ipconfig /all
eping
verificare che le impostazioni di rete siano corrette e che si riesca a raggiungere, via IP, almeno una delle macchine presenti nella rete. - Lanciare il comando
diskpart
- Digitare nell'ordine i seguenti comandi:
-
list disk
Per ottenere l'elenco dei dischi presenti sulla macchina. -
select disk 0
Per selezionare il primo disco. -
clean
Per cancellare tutte le partizioni presenti sul primo disco. - Ripetere gli ultimi due comandi per tutti i dischi presenti sulla macchina, di modo che al termine
di queste operazioni siano state cancellate tutte le partizioni presenti. Per selezionare gli altri
dischi presenti basta utilizzare i sequenza i comandi:
select disk 1
,select disk 2
... -
exit
Per uscire dal programma DiskPart.
-
- Procedere alla creazione della partizione di sistema e della partizione dei dati.
Per far ciò digitare i seguenti comandi:
-
diskpart
Per entrare nel programma DiskPart. -
list disk
Per ottenere l'elenco dei dischi presenti sulla macchina. -
select disk 0
Per selezionare il primo disco. -
create partition primary size=12288
Per creare una partizione primaria di 12288MB. Se il disco dovesse avere già la dimensione di 12288MB, omettere la variabile size:create partition primary
-
active
Per attivare la partizione. Questo consente di preferire, di default, questa partizione rispetto all'altra per l'installazione di Windows 2000 o Windows 2003. -
assign letter=C
Per assegnare alla partizione la lettera C. -
exit
Per uscire dal programma DiskPart. -
format c: /q /y /fs:ntfs
Per formattare col file system NTFS la partizione appena creata. -
diskpart
Per entrare nel programma DiskPart. -
list disk
Per ottenere l'elenco dei dischi presenti sulla macchina. -
select disk 1
Per selezionare il secondo disco. -
create partition primary
Per creare una partizione primaria grande come tutto il secondo disco. -
assign letter=E
Per assegnare alla partizione la lettera E:. Si assegna a questa partizione la lettera E: in quanto di solito la lettera D: è utilizzata da Windows PE per indicare il lettore CdRom. -
format e: /q /y /fs:ntfs
Per formattare col file system NTFS la partizione appena creata. -
exit
Per uscire dal programma DiskPart.
-
Se Windows PE riconosce le schede di rete
Se Windows PE dovesse riuscire a riconoscere le schede di rete per installare Windows 2000 o Windows 2003 si potrebbe procedere nel modo indicato di seguito. In questo caso la lettera C sarà utilizzata per indicare la partizione di Sistema, mentre le lettere D ed E indicheranno rispettivamente il lettore CdRom o DVD e la partizione dei Dati, ovvero quella che dovrà contenere la nuova cartella Documents and Settings. In questo caso la variabile ProfilesDir potrebbe venire così configurata: ProfilesDir="E:\Profiles Users".
- Copiare su una qualunque macchina di rete la cartella i386 del sistema operativo che si desidera installare. Condividere questa cartella col nome di i386.
- Copiare in un floppy disk il file Unattended.txt.
- Creare la cartella C:\Setup\i386 e copiare il contenuto della cartella i386, copiato
in precedenza su di una macchina della rete, all'interno della cartella C:\Setup\i386
(per semplicità, d'ora in avanti ci riferiremo a questa macchine di rete contenente la copia della cartella
i386 col nome di Titano):
-
c:
Per andare nel disco C:. -
md C:\Setup\i386
Per creare la cartella C:\Setup\i386. -
net use z: \\titano\i386
Per mappare il disco di rete Z: con la cartella i386 contenente la copia originale del sistema operativo che si desidera installare. -
xcopy /e /y Z: C:\Setup\i386
Per copiare il contenuto della cartella i386 all'interno di C:\Setup\i386.
-
- Inserire il floppy disk contenente il file Unattended.txt all'interno dell'unità floppy della macchina.
- Copiare il file Unattended.txt all'interno della cartella C:\Setup\i386:
copy A:\Unattended.txt C:\Setup\i386
- Editare, facendo uso del comando
notepad
, il file Unattended.txt e controllare che la variabile ProfilesDir che si trova all'interno della sezione GuiUnattended sia impostata correttamente. Ad esempio, facendo riferimento alla procedura illustrata sinora, la variabile ProfilesDir potrebbe assumere il seguente valore: ProfilesDir="E:\Profiles Users" - Avviare la procedura d'installazione automatica:
- Per andare nella cartella C:\Setup\i386:
cd /d C:\Setup\i386
- Per lanciare la procedura di setup automatico del sistema operativo:
winnt32 /syspart:C: /tempdrive:C: /dudisable /unattended:unattended.txt /makelocalsource
- Per andare nella cartella C:\Setup\i386:
- Uscire da Windows PE senza spegnere il computer. Per uscire da Windows PE digitare
nella console dei comandi:
exit
Al termine dell'installazione biosgna ricordarsi che:
- Si può cancellare da Titano la cartella i386.
- Conviene laciare la cartella C:\Setup\i386 in quanto in questo modo non è più necessario utilizzare il cdrom di Windows 2000 o Windows 2003.
- Se si decide di lasciare la cartella C:\Setup\i386, bisogna ricordarsi d'aggiornare questa cartella con tutte le nuove Service Pack che escono a partire da quella utilizzata durante l'installazione.
- Il file Unattended.txt può venire rimosso dalla cartella C:\Setup\i386.
Se Windows PE non riconosce le schede di rete
Su alcune macchine server è molto facile che Windows PE non riconosca le schede di rete presenti su di esse, ciò non di meno risulta ancora possibile spostare la cartella Documents and Settings. In questo caso la lettera C sarà utilizzata per indicare la partizione di Sistema, mentre le lettere D ed E indicheranno rispettivamente la partizione dei Dati, ovvero quella che dovrà contenere la nuova cartella Documents and Settings e il lettore CdRom o DVD. In questo caso la variabile ProfilesDir potrebbe venire così configurata: ProfilesDir="D:\Profiles Users". Per procedere con questo tipo d'installazione si può:
- Copiare in un floppy disk il file Unattended.txt.
- Inserire il floppy disk all'interno del lettore floppy della macchina in cui si desidera avviare l'installazione automatica.
- Editare, facendo uso del comando
notepad
, il file Unattended.txt e controllare che la variabile ProfilesDir che si trova all'interno della sezione GuiUnattended sia impostata correttamente. Ad esempio, facendo riferimento alla procedura illustrata sinora, la variabile ProfilesDir potrebbe assumere il seguente valore: ProfilesDir="D:\Profiles Users" - Rinominare il file Unattended.txt copiato nel floppy disk col nome di winnt.sif.
- A questo punto si possono eseguire l'una o l'atra delle seguenti operazioni:
- Dalla console di Windows PE digitare:
winnt32 /syspart:C: /tempdrive:C: /dudisable /unattended:"A:\winnt.sif" /makelocalsource
Per lanciare la procedura di setup automatico del sistema operativo. - Uscire da Windows PE senza spegnere il computer. Per uscire da Windows PE digitare
nella console dei comandi:
exit
- Al riavvio della macchina, prima che questi inizi la fase di ricerca del sistema operativo, inserire il cdrom del sistema operativo che si desidera installare e attenderne la sua installazione.
- Uscire da Windows PE senza spegnere il computer. Per uscire da Windows PE digitare
nella console dei comandi:
exit
- Al riavvio della macchina, prima che questi inizi la fase di ricerca del sistema operativo, inserire il cdrom del sistema operativo che si desidera installare e attenderne la sua installazione.
- Dalla console di Windows PE digitare:
Considerazioni finali
Il problema principale che s'incontra in questo tipo d'installazioni è la presenza di eventuali Controller SCSI. In questi casi, se il sistema operativo non contiene al suo interno un driver adatto, si rende necessario modificiare il file Unattended.txt per poter far caricare, in fase d'installazione, il driver fornito dal costruttore del Controller SCSI. Per maggiori informazioni su come operare le modifiche al file Unattended.txt e alla struttura della cartella i386, si possono consultare le seguenti Knowledge Base: KB254078, KB288344 e KB216573. Si ricordi che durante la fase di avvio di Windows PE, si può premere il pulsante F6 per aggiungere eventuali driver SCSI di terze parti.
Se si desidera avere maggiori informazioni sullo spostamento della cartella Documents and Settings, si può consultare la Knowledge Base: KB236621.
Per avere invece maggiori informazioni sulle installazioni automatiche di Windows 2000 o Windows 2003 si possono consultare i seguenti documenti: Windows 2000 Unattended Setup, Windows PE Deploying Windows e Installazione automatica di Windows 2000.
Per avere informazioni più dettagliate su Windows PE si consulti il documento: Windows PE User Guide.
2.11 Come creare un profilo di default per gli utenti
Per sapere come creare un profilo di default per gli utenti di una macchina o per quelli di un dominio, si può consultare la Knowledge Base KB168475.
2.12 Come ottenere l'elenco dei Domain Controller di un Dominio
Sebbene si possa utilizzare lo snap-in Active Directory Users and Computers per risalire ai Domain Controller presenti in un dato dominio di Active Directory, può risultare comodo anche utilizzare il seguente comando:
netdom query dc /Domain:<NomeDominioActiveDirectory>
2.13 Come individuare il Domain Controller più vicino ad un dato computer
Talvolta si può presentare la necessità di individuare qual'è il Domain Controller più vicino ad una data postazione di lavoro. Per ottenere questa informazione si può utilizzare il comando, direttamente dalla postazione di lavoro interessata:
nltest /dsgetdc:<NomeDominioActiveDirectory>
Il comando nltest.exe fa parte dei Support Tools di Windows 2000/2003/XP. I Support Tools si trovano all'interno del cdrom d'installazione di Windows 2000/2003/XP. Il file d'installazione dei Support Tools cambia a seconda del sistema operativo in cui si opera nel caso di Windows 2003 R2, i Support Tools si trovano nel primo cdrom d'installazione):
- Windows 2000: Per installare i Support Tools eseguire il file Support\Tools\Setup.exe
- Windows 2003/XP: Per installare i Support Tools eseguire il file Support\Tools\suptools.msi
I Support Tools si possono scaricare direttamente dal sito della Microsoft (www.microsoft.com)
In alternativa, si può utilizzare il comando:
nltest /dsgetdc:<NomeDominioActiveDirectory> /site:<SiteName> /server:<NomeComputer>
per risalire a qual'è il Domain Controller più vicino al computer <NomeComputer> che si trova nel Site <SiteName>. Ad esempio:
nltest /dsgetdc:homeworks.it /site:ReggioEmiliaSede /server:platone.homeworks.it
Per ottenere l'elenco dei Site di una Forest di Active Directory si può utilizzare il comando:
dsquery site
Il file dsquery.exe si trova su tutte le postazioni Windows 2003, ma può essere copiato anche sulle macchine Windows XP (vanno copiati i file dsquery.exe e dsquery.dll).
Per avere maggiori informazioni su come una postazione di lavoro individua un Domain Controller con cui autenticare gli utenti, si possono consultare l'articolo Finding a Domain Controller in the Closest Site e le Knowledge Base KB247811 e KB314861.
2.14 Come abilitare il controllo della fase di Logon
Se si desidera monitorare nel dettaglio la procedura di logon di un utente, si deve abilitare il NetLogon Logging ovvero, se la postazione ha come sistema operativo Windows XP Professional, oppure Windows 2003, eseguire il comando:
nltest /dbflag:0x2080ffff
Il file di log relativo al logon dell'utente verrà scritto in %SystemRoot%\Debug\Netlogon.log. Per disabilitare il NetLogon Logging bisogna eseguire il comando:
nltest /dbflag:0x0
Il comando nltest.exe fa parte dei Support Tools di Windows 2003 e XP. I Support Tools si trovano all'interno del cdrom d'installazione di Windows 2003 e XP. Per installare i Support Tools basta eseguire il file Support\Tools\suptools.msi che si trova all'interno del cdrom d'installazione di Windows 2003 o XP (nel caso della versione R2 di Windows 2003, si trova nel primo cdrom). In alternativa, i Support Tools si possono scaricare direttamente dal sito della Microsoft (www.microsoft.com).
Diversamente, se la postazione utilizza Windows 2000, bisogna modificare oppurtunamente la chiave di registro HKEY_LOCAL_MACHINE\SYSTEM\CurrentControlSet\Services\Netlogon\Parameters\DBFlag, come riportato nella Knowledge Base KB109626. Per attivare il controllo della fase di logon, inserire il valore :0x2080ffff nel parametro DBFlag, per disabilitare il controllo della fase di logon, inserire il valore 0x0 nel parametro DBFlag.
2.15 Come visualizzare i Blue Screen Of The Dead
Le impostazioni di fabbrica di Windows non consentono di visualizzare i Blue Screen Of The Dead (BSOD) in quanto tali impostazioni impongono, in presenza di Blue Screen Of The Dead, di riavviare la macchina. Se si desidera capire se una macchina è andata in blue screen bisogno modificare queste impostazioni di fabbrica:
- Collegarsi alla macchina con un utente avente diritti amministrativi.
- Aprire il menù Start e cliccare sul pulsante destro del mouse sopra la voce My Computer.
- Selezionare la voce Properties e poi aprire la sezione Advanced.
- Nella sottosezione Startup and Recovery cliccare sul pulsante Settings.
- Togliere il segno di selezione dalla voce Automatically Restart.
- Premere OK per confermare la modifica.
- Premere OK per chiudere la finestra System Properties.
- Se necessario riavviare la macchina.
2.16 Come abilitare l'echo in telnet
Di default, in Windows NT 4.0/2000/XP/2003, l'echo del comando telnet è disabilitato. Per abilitarlo basta procedere come segue:
- Aprire il prompt dei comandi, ovvero lanciare il comando cmd.exe
- Al prompt dei comandi scrivere
telnet
- Sebbene non si veda ciò che si scrive, digitare:
- Per Windows 2000:
set LOCAL_ECHO
- Per Windows XP:
set localecho
- Per Windows 2003:
set localecho
- Per Windows 2000:
- Questo comando consentirà di poter vedere ciò che si scrive e ciò che ci viene inviato dalla nostra sessione telnet.
- Più in generale, scrivendo
set ?
si può avere un elenco delle variabili che si possono impostare col comandoset
. Analogamente se si vuole avere un elenco dei comandi che la console telnet mette a disposizione, si può fare uso del comandoh
.
2.17 Come inserire degli alias alla Command Prompt
Facendo uso del comando DosKey.exe si possono inserire degli alias all'interno della Command Prompt.
Ad esempio per inserire il comando dird
basta digitare alla Command Prompt il comando:
doskey dird=dir /ad
. Il problema principale di questo modo di procedere è che gli alias così inseriti valgono
solamente per la Command Prompt su cui si sta lavorando. Per garantire che gli alias inseriti siano validi per
tutte le Command Prompt che si aprono si deve procedere nel seguente modo:
- Creare un file contenente tutti gli alias che si desidera creare.
- Aprire il registry di Windows lanciando il comando regedit.
- Inserire il percoso completo del file contenente tutti gli alias all'interno della chiave di registry HKEY_LOCAL_MACHINE\Software\Microsoft\Command Processor\AutoRun
- Chiudere il registry di Windows.
In questo modo per aggiungere o togliere un alias basta modificare il file che li contiene.
2.18 Come gestire la History della Command Prompt
Il comando DosKey.bat si preoccupa di gestire la History della Command Prompt. Per gestire la History il comando DosKey.bat mette a disposizione degli utenti i seguenti comandi:
- Freccia Su: richiama il comando precedente a quello attuale della History.
- Freccia Giù: richima il comando successivo a quello attuale della History.
- ESC: cancella la riga di comando.
- F7: mostra la History completa a video.
- F8: cerca un comando nella History.
- F9: cerca un comando nella History in base alla sua posizione.
- ALT-F7: cancella il contenuto della History.
- ALT-F10: cancella tutti gli alias impostati.
2.19 Come cancellare i processi schedulati in esecuzione
Può succedere, talvolta, che si renda necessario uccidere un processo schedulato in esecuzione. I processi lanciati col comando at girano all'interno di un ambiente particolare, con permessi particolari (System Account). Infatti, sebbene si cerchi di eliminare tali processi ricorrendo al Task Manager, essi non muoiono e compare un messaggio che informa che non si possiede i permessi per uccidere il job. Esistono diversi modi per aggirare questo ostacolo, il più semplice è procedere come indicato:
- Lanciare il command prompt, comando cmd.exe.
- Schedulare il command prompt stesso, ad es:
at 10:00 /interactive c:\winnt\system32\cmd.exe
Dove al posto delle 10:00 va indicata l'ora più idonea. Il Command Prompt così schedulato girerà con gli stessi permessi dei processi che vogliamo eliminare. - Lanciare dal Command Prompt ottenuto il Task Manager:
taskmgr.exe
- A questo punto si possono eliminare i processi schedulati.
La tecnica illustrata va bene per le postazioni con Windows NT e Windows 2000, non funziona sulle postazioni con Windows 2003 o Windows XP. In questi casi bisogna utilizzare i comandi Tasklist.exe e Taskkill.exe. Infatti, il Task Manager � costruito per non uccidere i processi che girano con i permessi del System Account, ovvero tutti i processi associati all'utente NT AUTHORITY\SYSTEM, come appunto i processi pianificati.
Una possibile alternativa ai programmi Tasklist.exe e Taskkill.exe, è ricorrerre ai programmi PsList.exe e PsKill.exe della Sysinternals.
2.20 Come aggiungere utenti di domini diversi in Windows XP
Windows XP mette a disposizione un utilissima funzione che consente ad un utente di avere più credenziali da spendere in diversi domini di Active Directory non trustati fra di loro. Per realizzare tutto ciò bisogna:
- Aprire il menu Start, selezionare la voce Control Panel ed aprire la sezione User Accounts.
- Aprire la sezione Advanced e cliccare sul pulsante Manage Password.
- Cliccare sul pulsante Add per aggiungere una nuova credenziale.
- Nel campo Server inserire il nome di dominio (Domain Name) del dominio di Active Directory a cui ci si desidera collegare.
- Nel campo User Name inserire il nome dell'utente nella seguente forma:
NomeUtente@NomeDominio
. Ad esempio:administrator@homeworks.lan
- Nel campo Password inserire la password dell'utente.
- Premere OK per confermare.
- Premere Close per chiudere la finestra Stored User Names and Password.
- Premere OK per chiudere la finestra Users Account.
In questo modo si può ad esempio utilizzare la Group Policy Management Console per amministrare le Group Policy di un dominio diverso da quello di appartenenza. Per maggiori informazioni si consultino i documenti Migrating GPOs Across Domains with GPMC e Administering GPMC.
2.21 Come ottenere il SID di un utente
Per ottenere il SID di un utente si può utilizzare il comando del Support Tools di Windows 2000, Windows 2003 o Windows XP, chiamato GetSID.exe. Per utilizzare questo comando basta far uso della seguente sintassi:
getsid \\NomeMacchinaAttuale AccountUtente \\NomePDCEmulator AccountUtente
Dove NomeMacchinaAttuale è il nome della macchina da cui si sta lanciando il comando GetSID.exe, NomePDCEmulator è il nome del server che sta svolgendo il compito di Primary Domain Controller Emulator del dominio di Active Directory, AccountUtente è il nome con cui l'utente, di cui si desidera conoscere il SID, fa logon alla rete. Per lanciare il comando GetSID.exe non è necessario essere amministratori ne del dominio di Active Directory, ne della macchina da cui si sta lanciando il comando. Ad esempio, se la postazione da cui state lanciando il comando GetSID.exe si chiama SOPHIE e l'utente di cui volete conoscere il SID si chiama mario.rossi ed il Primary Domain Controller Emulator del dominio � il server DC01, allora dove digitare:
getsid \\sophie mario.rossi \\DC01 mario.rossi
Per sapere come individuare il Domain Controller che svolge il ruolo di Primary Domain Controller Emulator basta procedere come segue:
- Aprire la console di Active Directory Users and Computers.
- Cliccare col pulsante destro del mouse sul nome del dominio di Active Directory ed aprire la voce Operation Masters
- All'interno della sezione PDC si trova il nome del server che svolge il ruolo di Primary Domain Controller Emulator.
In alternativa potete utilizzare il comando NetDom.exe dei Support Tools di Windows 2003 o Windows XP:
netdom query fsmo
2.22 Come creare un file Boot.ini
All'interno dei sistemi operativi Windows 2003 e Windows XP viene messo a disposizione un utile
comando, BootCfg.exe che consente di creare, modificare ed interrogare il file Boot.ini. Ad esempio
per imporre al sistema operativo di utilizzare solamente una data dimensione della memoria, si può utilizzare il comando
bootcfg /addsw /mm 32 /id 1
in questo modo il sistema operativo utilizzerà solamente 32MB di memoria.
2.23 Come modificare la lista dei programmi da eseguire all'avvio di Windows
Per sapere come modificare l'elenco dei programmi che vengono eseguiti all'avvio di una macchina Windows si può consultare il documento How to Modify the List of Programs that Run. Un programma molto utile per sapere quali sono i programmi che vengono eseguiti al boot di una macchina è AutoRuns della Sysinternals.
2.24 Come aumentare il livello di logging quando si accede ad una macchina
In certe situazioni può tornare utile aumentare il livello di logging delle seguenti operazioni:
- Durante l'avvio di Windows.
- Durante lo spegnimento di Windows.
- Durante il Logon ad una macchina.
- Durante il Logoff da una macchina.
Per sapere come aumentare il livello di logging nelle situazioni sopra indicate si può consultare la Knowledge Base KB325276.
2.25 Come vedere la configurazione hardware e software di una macchina
I sistemi operativi da Windows 2000 in poi mettono a disposizione degli amministratori di rete un semplice comando per vedere la configurazione hardware e software di una macchina. Il comando è il WinMSD.exe che si trova all'interno della cartella %SystemRoot%\System32.
2.26 Come ottenere informazioni sulla configurazione di una macchina
I sistemi operativi da Windows 2000 in poi mettono a disposizione degli amministratore di rete un semplice comando per reperire alcune informazioni sulla configurazione di una macchina. Il comando in questione si chiama systeminfo.exe.
2.27 Come creare file di una determinata dimensione
All'interno di Windows 2003 e Windows XP esiste un comando, FSUtil.exe, che consente di creare file di una determinata dimensione. Il comando FSUtil.exe ha molte altre funzionalità, ma forse quella di creare file di una data dimensione è quella maggiormente sfruttata. Il comando da lanciare è il seguente:
fsutil file createnew <NomeFile> <DimensioneFileInByte>
2.28 Come non far eseguire il mount automatico di un'unità disco
Con Windows 2003 si può impostare il sistema operativo affinchè questi non esegua il mount automatico di una nuova unità disco. Per impostare questa impostazione basta digitare alla Command Prompt il seguente comando:
mountvol /n
Per tornarlo ad abilitare basta digitare il comando:
mountvol /e
2.29 Come liberare spazio disco dai programmi disinstallati
Non tutti i programmi che vengono disinstallati rimuovono tutti i file relativi al programma. Per sapere come rimuovere anche questi file si può consultare il documento Do a clean sweep of your computer.
2.30 Come spostare le stampanti con LPR col PrintMig
Il comando PrintMig.exe, scaricabile dal sito www.microsoft.com/downloads, consente di migrare la configurazione delle stampanti, comprensiva delle code di stampa, da un server ad un altro. In particolare consente di spostare le stampanti da un server con Windows 2000 ad un server con Windows 2003. Per avere maggiori informazioni sul comando PrintMig.exe si può consultare la Knowledge Base KB275529.
Uno dei problemi che si possono incontrare quando si vuole utilizzare il PrintMig.exe, è quello di spostare delle stampanti che utilizzavano i Printer Services for UNIX in un server in cui non si desidera installare i Printer Services for UNIX. Il problema sorge poichè anche se si disinstallano i Printer Services for UNIX, non tutte le chiavi di Registry necessarie per lo spostamento delle stampanti, vengono cancellate, col risultato che il PrintMig.exe continua a mostrare dei riferimenti al protocollo LPR all'interno della sezione Print Monitors. Per cercare di risolvere il problema si può procedere come riportato di seguito (le operazioni che indicheremo possono essere svolte sia direttamente sulle macchine, sia via Terminal Server). Per semplicità di spiegazione, supporremo che la macchina con i Printer Services for UNIX sia una macchina con Windows 2000, mentre la macchina su cui dovrà venire ripristinata la configurazione delle stampanti sia installata con Windows 2003.
- Dalla macchina Windows 2000 prendere nota di tutte le stampanti che utilizzano il protocollo LPR. Per individuare queste stampanti conviene utilizzare la sezione Ports delle Server Properties che si ottengono cliccando col pulsante destro del mouse in una zona vuota della cartella Printers del Control Panel.
- Convertire tutte le porte LPR in Standard Internet TCP/IP Port. Se necessario, provvedere a cancellare le porte che non possono venire convertite in Standard Internet TCP/IP Port.
- Controllare che non vi siano code di stampa che utilizzano porte LPR.
- Cancellare tutti i driver di stampa che non sono utilizzati.
- Dalla macchina Windows 2000 disinstallare i Printer Services for UNIX facendo uso del tool Add/Remove Programs del Control Panel.
- Sulla macchina Windows 2000 aprire il Registry col comando
regedit.exe
. - Controllare quale versione del ControlSet viene utilizzata dagli utenti. Per controllare la versione
del ControlSet basta andare a vedere la chiave di registry:
- HKLM\SYSTEM\Select\Current
- sapendo qual'è il ControlSet utilizzato, provvedere a cancellare, dopo averne però fatto una copia
di backup, le seguenti chiavi di registry:
- HKLM\SYSTEM\ControlSet001\Control\Print\Monitors\LPR Port
- HKLM\SYSTEM\ControlSet001\Services\Eventlog\Application\LPR Print Monitor
- Riavviare il server con Windows 2000.
- Copiare sul server con Windows 2000 il tool PrintMig.exe.
- Lanciare il comando PrintMig.exe ed eseguire il Backup della configurazione delle stampanti sul file PrinterBackup.cab. Controllare che sotto la voce Print Monitors non compaiano riferimenti alle LPR Port.
- Aprire il file %SystemRoot%\System32\Spool\PM\pm.log e controllare:
- Che non ci siano riferimenti al file LPRMon.dll
- Che non ci siano riferimenti al file LPDSVC.reg
- Copiare il file PrinterBackup.cab sul server con Windows 2003.
- Copiare sul server con Windows 2000 il tool PrintMig.exe.
- Lanciare il comando PrintMig.exe ed eseguire il Restore del file PrinterBackup.cab.
- Controllare il contenuto della cartella %SystemRoot%\System32\Spool\PM\Spool\PM per vedere quali chiavi di registry sono state applicate. In particolare bisogna verificare che non compaia il file LPDSVC.reg, ma solmanete il file LocMon.reg.
- Controllare che le code di stampa siano state create correttamente andando a controllare la cartella Printer and Faxes.
- Se necessario aggiungere manualmente i driver di stampa mancanti. Riavviare il server per far ricreare le code di stampa.
Se si decide invece di spostare anche le stampanti che utilizzano il protocollo LPR è sufficiente installare i Printer Services for UNIX anche sul server di destinazione e procedere con la procedura di restore.
2.31 Come aprire la gestione dei Driver delle stampanti dalla Command Prompt
Esiste un semplice comando per aprire la finestra dei Driver delle stampanti di una macchina Windows 2000/XP. Basta infatta digitare, dalla Command Prompt il seguente comando:
rundll32 printui.dll,PrintUIEntry /s /t2 /n\\<NomeComputer>
Dove <NomeComputer> è il nome della macchina di cui si vuole aprire la finestra di gestione dei driver delle stampanti.
2.32 Come aprire la finestra Printers and Faxs dalla Command Prompt
Per aprire la finestra Printers and Faxs, nelle macchine Windows 2000/XP dalla Command Prompt basta digitare il comando:
rundll32 shell32.dll,SHHelpShortcuts_RunDLL PrintersFolder
2.33 Come lanciare la finestra Add or Remove Programs dalla Command Prompt
Per aprire la finestra Add or Remove Programs dalla Command Prompt, basta lanciare
il comando appwiz.cpl
2.34 Come impostare i parametri di una stampante PostScript
Sebbene non sia molto utilizzata in ambiente Windows, si può realizzare una stampante in grado di generare file PostScript. Se opportunamente configurata, a partire da qui documenti PostScript si possono realizzare degli ottimi documenti PDF. Per realizzare una si fatta stampante PostScript si può procedere nel modo indicato:
- Facendo uso del wizard Add Printer si può creare una stampante PostScript utilizzando come driver lo HP LaserJet IIID PostScript Plus v2010.118. Assicurarsi che la stampante sia definita come Print to File. Assegnare un nome chiaro al ruolo che dovrà svolgere la stampante, come ad esempio ConverToPS.
- Impostare la seguente configurazione:
- Paper Size: A4
- True Type Font: Download as SoftFont
- PostScript Output Option: Optimize for Speed
- PostScript Language Level: 2
- Resolution Enhancement: Printer Default
Una volta stampati i documenti con la stampante PostScript questi possono venire facilmenti convertiti in PDF o visualizzati tramite un programma idoneo.
2.35 Come disabilitare il protocollo PPTP in una VPN
Per disabilitare il protocollo PPTP in una VPN basta:
- Impostare il numero delle PPTP Ports a uno.
- Nelle proprietà delle porte, togliere il segno di selezione dalla voce Remote Access Connection (Inbound Only) della sezione PPTP.
- Nelle proprietà delle porte, togliere il segno di selezione dalla voce Demand Dial Routing Connections (Inbound and Outbound) della sezione PPTP.
2.36 Come abilitare la mutua autenticazione fra client e server senza PKI
Il protocollo SMB conesente di abilitare la mututa autenticazione fra client e server, quando un client tenta di accedere ad un file condiviso da un server. Per abilitare questa funzionalità bisogna andare all'interno delle Group Policy Object che si trovano nelle Local Security Policy ed abilitare la voce SMB Signing.
2.37 Come eseguire il Check Disk di un volume
Nella terminologia Microsoft, un Volume è una partizione contenente un file system che può essere indirizzato usando una Drive Letter, un Volume Mount Point o un Globally Unique Identifier (GUID).
Il controllo d'integrità di una disco, o più semplicemente, Check Disk, viene eseguito schedulando l'esecuzione del comando Autochk.exe. A differenza dei soliti comandi di Windows 2000, il comando Autochk.exe riceve i parametri relativi alla sua esecuzione direttamente dal Registry. Ne segue che per impostare i parametri di esecuzione del comando Autochk.exe, bisogna modificare in qualche modo il Registry di Windows 2000. La Microsoft mette a disposizione due strumenti per modificare le chiavi di registry a cui il comando Autochk.exe fa riferimento, precisamente i comandi:
- Chkdsk.exe ha il compito di controllare l'integrità di un disco.
- Chkntfs.exe consente di modificare il comportamento del controllo dell'integrità del disco.
Il comando Autochk.exe ha due modi di funzionare:
- Schedulazione Manuale. L'amministratore di sistema, ricorrendo all'uso combinato dei comandi Chkdsk.exe e Chkntfs.exe, esegue un controllo a caldo, ovvero senza necessità di eseguire un reboot del sistema, di uno o più volumi. Al termine dell'esecuzione del comando Chkdsk.exe viene riportato un report a video sui risultati del controllo. Se durante l'esecuzione del controllo dell'integrità del file system viene rilevato qualche settore del disco corrotto, viene inserito, dal file system stesso, il cosidetto Dirty Bit, il quale ha il compito di marcare la zona del disco compromessa. Il comando Chkntfs.exe, lanciato senza alcun parametro fatta eccezione per la lettera che identifica il volueme, conente di sapere se un disco presenta Dirty Bit o meno.
- Schedulazione Automatica. L'amministratore di sistema, ricorrendo all'uso combinato dei comandi
Chkdsk.exe e Chkntfs.exe, esegue un controllo a freddo, ovvero al primo
riavvio della macchina, dell'integrità di uno o più voluemi del sistema. Il comando Chkdsk.exe
consente di schedulare al primo riavvio l'esecuzione del comando Autochk.exe, mentre il comando
Chkntfs.exe permette d'introdurre delle eccezioni all'esecuzione del comando
Autochk.exe. L'assegnazione dei Dirty Bit è identica a quella della Schedulazione Manuale.
A differenza però della schedulazione manuale, in questo caso vengono creati due meccanismi di segnalazione:
- Viene creato un file dal nome Bootex.log all'interno della Root del volume controllato conetente i risultati del controllo.
- All'interno dell'Application Event Log viene generato un evento dal Winlogon Service in cui è contenuta una copia del file Bootex.log.
La chiave di registry utilizzata dal comando Autochk.exe nella sua esecuzione è:
HKey_Local_Machine\SYSTEM\CurrentControlSet\Control\Session Manager\BootExecute
Il valore di default di questa chiave è autocheck autochk *. In questa veste il comando Autochk.exe
viene eseguito ad ogni avvio della macchina, ma il controllo d'integrità dei dischi viene eseguito solamente se
ci sono, all'interno di uno o più volumi, dei Dirty Bit. Risulta possibile ripristinare, in caso di
modifica della chiave di registry in questione, il valore di default, eseguendo il comando Chkntfs /D
I possibili valori che può assumere la chiave di registry in parola sono:
- /p \??\Volume: viene schedulato un controllo incondizionato del volume Volume:
- /p \??\VOLUME{GUID} viene schedulato un controllo incondizionato del Volume Mount Point VOLUME{GUID}.
- /k:Volume * viene escluso dal controllo d'integrità il volume Volume:
- /m \??\Volume: informa il programma Autochk.exe di controllare solamente i Dirty Bit del volume Volume: e se ne trova di eseguire un controllo d'integrità del disco.
Ad esempio:
- Chkdsk C: /F determina la seguente valore alla chiave di registry autocheck autochk /p \??\C:
- Chkdsk C:\MountPoint /F determina la seguente valore alla chiave di registry autocheck autochk /p \\??\VOLUME{GUID}
- Chkntfs D: E: /X determina la seguente valore alla chiave di registry autocheck autochk /k:D /k:E *
- Chkntfs G: /C determina la seguente valore alla chiave di registry autocheck autochk /m \??\G:
Di solito, per eseguire il controllo d'integrità del disco si lancia uno dei seguenti comandi:
- Chkdsk Volume: /F /V /R esegue il controllo più rigoroso, verifica che non ci siano settori rovinati e se riesce prova a ripararli, vengono inoltre inviati a viedeo, non che registrati nel file Bootex.log, un maggior numero di informazioni.
- Chkdsk Volume: /F /V /R /X esegue le stesse operazioni di prima ma cercando di farle a caldo, se non ci riesce esegue il controllo al prossimo riavvio.
- Chkdsk Volume: /F /R /C /X non esegue il controllo dei cicli all'interno della struttura delle cartelle. L'opzione /C velocizza l'esecuzione ma rende il controllo d'integrità meno accurato.
- Chkdsk Volume: /F /R /I /X esegue un controllo meno rigoroso degli Indici. L'opzione /I velocizza l'esecuzione ma rende il controllo d'integrità meno accurato.
- Chkdsk Volume: /F /R /I /C /X esegue il controllo meno accurato possibile, ma allo stesso tempo è il più veloce e di solito non richiede alcun reboot per essere eseguito.
Per avere maggiori informazioni sul funzionamento del comando Chkdsk.exe si può consultare il seguente documento An Explanation of Chkdsk. Si ricordi poi che per lanciare il test d'integrità del Quorum Disk di un cluster MSCS bisogna procedere nel modo indicato dal documento How to Run the CHKDSK Command on a Shared Cluster Disk.
2.38 Come ripristinare un disco in un Mirrored Volume
Se un disco che compone un Morrored Volume dovesse presentare dei problemi, il Disk Management dovrebbe segnalarlo. Le possibili segnalazioni che può riportare il Disk Management di Windows 2000 sono:
- Offline Disk or Missing. In questo caso si dovrebbe provare a lanciare l'operazione di Reactivate Disk.
- Online (Errors). In questo caso il disco presenta malfunzionamenti tali da richiedere la sua
sostituzione. Per sostituire il disco bisogna procedere come indicato:
- Provare a lanciare l'operazione Reactivate Disk. Se l'operazione non risolve il problema proseguire con gli altri punti.
- Rompere i Mirrored Volume presenti riportandoli ad essere dei semplici Simple Volume.
- Sostituire il disco diffettoso con un disco affidabile.
- Ricreare i Mirrored Volume distrutti in precedenza.
Per maggiori informazioni su come comportarsi in presenza di Mirrored Volume difettosi, si può consultare il documento: KB120227.
2.39 Come eliminare le cartelle o i file dai nomi strani
Un utente malizioso si potrebbe divertire a sfruttrare alcune peculiarità del file system NTFS, per generare nomi di file o di cartelle particolari di cui risulti impossibile la cancellazione tramite Windows Explorer. Per poter eliminare questi file o cartelle bisogna ricorrere ad un piccolo stratagemma:
Soluzione per le macchine, Windows NT, Windows 2000 e Windows XP
La soluzione indicata si applica a tutte le macchine Windows NT 4.0, Windows 2000, Windows XP.
- Collegarsi alla macchina con un utente avente diritti amministrativi.
- Facendo uso del comando Run del menu di Windows, avviare la
command prompt (in modalità DOS), facendo uso del comando:
command.com
- Facendo uso del comando cd andare all'interno della cartella che contiene i file o le cartelle scritte in modo malizioso.
- Lanciare il comando dir /x per evidenziare i nomi dei file e delle cartelle in modalità DOS, ovvero nel formato 8.3.
- Si usi il comando rd /s /q per cancellare le cartelle con i nomi
maliziosi:
rd /s /q <NomeCartella>
il comando del /y per cancellare i file dal nome malizioso:del /y <NomeFile>
2.40 Come affrontare l'Errore 59 e il protocollo 0
Talvolta, in una postazione Windows 98, può succedere che subito dopo le nuvolette di Windows compaia un messaggio del tipo:
The following error occurred while loading protocol number 0. Error 59. A network error occured
L'errore 59 rappresenta un errore generico di rete, mentre il protocollo 0 costituisce la richiesta broadcast che la macchina fa sulla rete per rintracciare un server DHCP.
Se il problema presenta la seguente sintomatologia:
- Assegnando un indirizzo IP fisso alla macchina, al reboot l'errore non si presenta.
- Se si toglie il cavo di rete dalla scheda di rete della macchina, al reboot l'errore non si presenta.
- Postazioni Windows NT 4.0 Workstation o Windows 2000 professional non presentano il problema.
Allora, molto probabilmente, sulla LAN esiste un'altro server DHCP che, sebbene sia attivo il servizio Microsoft DHCP Service, non è stato impostato alcun scope, per cui questo server non è in grado di rilasciare indirizzi IP. È proprio l'impossibilità di questo server a rilasciare IP che provoca l'errore 59 sul protocollo 0. Per risolvere il problema, quindi, non resta che procedere come indicato:
- Spegnere il server DHCP che genera il problema.
- Assegnare e definire uno Scope per il server DHCP che genera il problema.
2.41 Come inserire l'utente Creator Owner in un server PDC o BDC
L'utente Creator Owner non fa parte dei normali utenti di dominio e pertanto non si può trovare all'interno della lista degli utenti di un dominio. Ne consegue che se si desidera inserire l'utente Creator Owner ai permessi di una risorsa, bisogna assegnarglielo in modo diretto seguendo la procedura indicata:
- Entrare nella security della risorsa e cliccare sul bottone Permission.
- Cliccare sul bottone Add.
- Una volta aperta la maschera per la gestione degli utenti, inserire, direttamente nella zona sotto la voce Add User il nome Creator Owner.
- Impostare i permessi che si voglio assegnare a questo utente e premere Ok per confermarli.
2.42 Come sapere quali sono i file utilizzati da un processo
Dal sito www.sysinternals.com risulta possibile scaricare un comodo comando, Handle.exe in grado di mostrare quali sono i file utilizzati da un certo processo in esecuzione. Per vedere quali sono i file utilizzati da un certo processo basta utilizzare le seguenti sintassi:
-
handle -a
Elenca tutti file utilizzati da tutti i processi in esecuzione. -
handle -p <NomeProcesso>
Elenca tutti i file utilizzati dal processo <NomeProcesso>.
2.43 Come ricreare il collegamento a Windows Update
Sebbene Windows Update sia un sito web, in realtà l'icona di Windows Update all'interno del menu Start punta ad applicativo: %SystemRoot%\system32\wupdmgr.exe. Se per qualche motivo un utente dovesse cancellare per errore l'icona di Windows Update dal menu, per ripristinarla basta procedere come segue:
- Creare un collegamento al programma %SystemRoot%\system32\wupdmgr.exe impostando i seguenti parametri:
- Specificare come Start In il percorso %HOMEDRIVE%%HOMEPATH%
- Non specificare alcuna shortcut della tastiera
- Eseguire il programma in una Normal Window
- Inserire il seguente commento Offers the latest critical and security updates, device drivers, and other features that are available for your Windows computer.
- Inserire il collegamento così creato all'interno del menu Star di All Users
- Provare ad eseguire il collegamento per essere sicuri che tutto funzioni adeguatamente
2.44 Come vedere i log di Windows Update
Se si hanno dei problemi con l'esecuzione di Windows Update, si può consultare il file di log %WINDIR%\WindowsUpdate.log in cui vengono riportati i punti in cui l'esecuzione del programma %SystemRoot%\system32\wupdmgr.exe (Windows Update) non è andata a buon fine.
2.45 Come configurare la Remote Assistance
Con i sistemi operativi Windows XP e Windows 2003 risulta possibile abilitare e gestire la configurazione della Remote Assistence centralmente via Group Policy Object. Per maggiori informazioni si può consultare la Knowledge Base KB301527. Affinchè un utente possa offrire assistenza remota (Remote Assistence) ad un utente le seguenti condizioni devono essere sodisfatte:
- Le Group Policy del computer dell'utente novizio (ovvero colui che che richiede aiuto ad un utente esperto) devono essere impostate per richiedere la Remote Assistance Offers.
- L'utente novizio e l'utente esperto devono o appartenere allo stesso dominio, o appartenere a domini che godono di una relazione di fiducia.
- Entrambi gli utenti devono avere o Windows XP o Windows 2003 installato.
- L'utente esperto deve far parte del gruppo locale Administrators del computer dell'utente novizio.
Per effettuare le modifiche ai Group Policy Object bisogna far parte del gruppo dei Domain Admins. Si ricordi inoltre che di default i Group Policy Object vengono riapplicati ogni 90 minuti con un offset di più o meno 30 minuti. Pertanto, senza applicare direttamente i Group Policy Object via GPUpdate.exe, possono passare anche due ore prima che le modifiche ai Group Policy Object possano venire applicate.
Per sapere come fornire assistenza remota senza che un utente la chieda esplicitamente, si può consultare la Knowledge Base KB308013. Per poter fornire assistenza remota, conviene creare un gruppo di dominio chiamato HelpDesk ed inserire all'interno di questo gruppo solamente gli utenti che possono fornire assistenza diretta agli utenti. Il gruppo di dominio HelpDesk deve far parte del gruppo locale Administrators di tutte le macchine di dominio al supporto tecnico può fornire aiuto.
Se si desidera mettere un icona sul Desktop che punta alla sezione Offer Remote Assistence, sulle postazioni con Windows XP, bisogna utilizzare il collegamento seguente: hcp://cn=microsoft%20corporation,l=redmond,s=washington,c=us/Remote%20Assistance/Escalation/Unsolicited/UnSolicitedRCUI.htm al posto di quello proposto dal sistema operativo.
Per sapere come configurare il Windows Firewall in modo centralizzato via Group Policy Object si può consultare la sezione Come configurare il Windows Firewall.
2.46 Come amministrare remotamente una macchina Windows con VNC
Sebbene con Windows 2000 (nelle sue versioni server) sia possibile avere una sessione remota tramite il Remote Desktop, non risulta possibile però collegarsi alla sessione di console. La necessità di collegarsi alla sessione di console si presenta quando vogliamo fornire supporto ad un particolare utente senza dovergli rubare la sessione. Lo strumento più semplice per gestire le sessioni console il VNC. Quest'ultimo, però, nella sua versione gratuita, non offre nessuna garanzia di sicurezza. Per rendere la sessione VNC sicura si deve utilizzare un'altro programma chiamato STunnel. Per sapere come combinare questi due strumenti si può consultare l'articolo Remote Desktop Management Solution for Microsoft.
2.47 Come colleggarsi alla sessione di console di Windows 2003
Uno dei maggiori vantaggi del Terminal Server di Windows 2003 è la possibilità di prendere il controllo ed eventualmente condividere, la Console Session, ovvero la console fisica del server (come se si fosse seduti difronte al server). Per sapere come attivare questa funzionalità e come sfruttarla si può consultare la Knowledge Base KB278845.
2.48 Come configurare il Windows Firewall
Con l'installazione della Service Pack 2 di Windows XP è stata introdotta la possibilità di gestire la configurazione del Windows Firewall via Group Policy Object. Per avere maggiori informazioni su come svolgere questo tipo di attività si può consultare il documento How to Configure Windows Firewall.
Un esempio di configurazione delle impostazioni relative al Windows Firewall può essere consultato all'interno del documento Impostazioni Windows Firewall.
Per gestire eventuali problemi legati alle query remote via Windows Management Instrumentation (WMI) si può consultare la Knowledge Base KB875605.
Per sapere quali sono le porte utilizzate dai sistemi Windows si può consultare l'appendice Porte utilizzate dai sistemi Windows.
2.49 Come configurare un Firewall per utilizzare Active Directory
Affinchè Active Directory possa funzinare correttamente quando due o più reti sono separate da uno o più Firewall bisogna che i Firewall vengano configurati come riportato nella Knowledge Base KB179442.
Per lanciare il comando bisogna godere dei diritti di amministratore sulla macchina.
2.50 Comme aggiungere un Administrative Template
I file ADM sono dei file che consentono d'aggiungere dei nouvi Administrative Template al Group Policy Object Editor. In questo modo si possono modificare ulteriori chiavi di registry rispetto a quelle gia fornite dall'installazione del sistema operativo. Per aggiungere nuovi file ADM basta procedere come segue:
- Collegarsi alla Workstation GPO Management con un account amministrativo di dominio.
- Copiare il file ADM all'interno della cartella %SystemRoot%\Inf di tutti i Domain Controller della foresta.
- Aprire la MMC in modo autoritativo.
- Aggiungere lo Snap-In Group Policy Object Editor e scegliere come computer il computer locale.
- Aprire la sezione Local Computer Policy\Computer Configurations\Administrative Templates.
- Aprire il menu Action e selezionare la voce Add/Remove Templates.
- Tramite il pulsante Add provvedere ad aggiungere il file ADM copiato in precedenza.
- A questo punto si può procedere con le opportune modifiche.
La tecnica sopra illustrata va applicata per creare dei Group Policy Object da applicare ai vari oggetti di Active Directory. Per meglio amministrare gli ADM conviene infatti creare una Workstation GPO Management da cui gestire tutte le GPO che vengono applicate al dominio. Questa macchina deve godere delle seguenti caratteristiche:
- Deve avere l'ultima versione disponibile del sistema operativo Workstation della Microsoft.
- Deve avere tutte le Service Pack installate.
- Deve avere tutte le ultime versioni dei file ADM.
Per sapere come creare un proprio file ADM si può consultare la Knowledge Base KB225087. Per sapere come vengono utilizzati i file ADM dal sistema operativo per modificare le impostazioni del registry si può consultare la Knowledge Base KB228460. Per approfondire meglio la sintassi dei file ADM si può consultare il documento ADM Template Syntax.
2.51 Come consentire a degli utenti di avviare solamente certi servizi
Talvolta si ha la necessità di consentire ad un gruppo di utenti di gestire il riavvio di uno o più servizi di una macchina. L'idea è quella di autorizzare queste persone ad avviare o fermare solamente quei servizi, ma non tutti gli altri servizi presenti sulla macchina. L'unico metodo disponibile per realizzare tutto ciò è quello di utilizzare i Group Policy Object. Per conoscere quali sono i passi da compiere si può consultare la Knowledge Base KB256345
2.52 Come impostare l'ora in Active Directory
Tutti i client di un dominio Active Directory, sincronizzano il proprio orario col server che svolge il ruolo di PDC Emulator. Pertanto è estremamente importante che il server che svolge il ruolo di PDC Emulator abbia un orario molto preciso. Il modo più semplice per garantire la massima cura nell'ora fornita dal server che svolge il ruolo di PDC Emulator è quello di far sincrnizzare questo server con un server NTP pubblico. Per far ciò bisogna (i comandi che riportiamo sono validi solamente per una postazione Windows XP o Windows 2003, ma non per le postazioni Windows 2000):
- Assicurarsi che la porta UDP 123 sia aperta sia in ingresso che in usicta.
- Eseguire il comando:
w32tm /config /manualpeerlist:pool.ntp.org /syncfromflags:manual /reliable:yes /update
- Verificare che il server NTP pubblico sia correttamente impostato eseguendo il comando:
net time /querysntp
- Verificare la differenza d'orario col comando:
w32tm /stripchart /computer:pool.ntp.org /samples:1/dataonly
- Forzare la sincronizzazione eseguendo il comando:
w32tm /resync
- Controllare l'Event Viewer, nell'area System per essere certi che non si verifichino errori legati al componente W32Time
- HKEY_LOCAL_MACHINE\SYSTEM\CurrentControlSet\Services\W32Time\Config\MaxPosPhaseCorrection assegnare alla chiave MaxPosPhaseCorrection il valore decimale di 3600 secondi (ovvero un ora);
- HKEY_LOCAL_MACHINE\SYSTEM\CurrentControlSet\Services\W32Time\Config\MaxNegPhaseCorrection assegnare alla chiave MaxNegPhaseCorrection il valore decimale di 3600 secondi (ovvero un ora);
- Forzare la sincronizzazione eseguendo il comando:
w32tm /resync
- Controllare l'Event Viewer, nell'area System per essere certi che non si verifichino errori legati al componente W32Time
- Riavviare, eventualmente, il servizio Windows Time:
net stop w32time
net start w32time - Controllare l'Event Viewer, nell'area System per essere certi che non si verifichino errori legati al componente W32Time
net time /SETSNTP:pool.ntp.org
net stop w32time
net start w32time
w32m /s
- sulle postazioni con Windows XP o Windows 2003 eseguire il comando:
w32tm /config /manualpeerlist:<FQDN_PDC_Emulator> /syncfromflags:manual /reliable:yes /update
- sulle postazioni con Windows 2000 eseguire il comando:
net time /SETSNTP:<FQDN_PDC_Emulator>
Per essere certi che la configurazione oraria di una postazione client sia corretta, si possono consultare le seguenti chiavi di registro (le chiavi di registro riportate si riferiscono ad un server con Windows 2003):
- HKEY_LOCAL_MACHINE\SYSTEM\CurrentControlSet\Services\W32Time\Parameters\Type deve avere la sigla NTP
- HKEY_LOCAL_MACHINE\SYSTEM\CurrentControlSet\Services\W32Time\Config\AnnounceFlags deve avere un valore numerico pari a 5
- HKEY_LOCAL_MACHINE\SYSTEM\CurrentControlSet\Services\W32Time\TimeProviders\NtpServer\Enabled deve avere un valore numerico pari a 1
- HKEY_LOCAL_MACHINE\SYSTEM\CurrentControlSet\Services\W32Time\TimeProviders\NtpClient\SpecialPollInterval deve avere un valore numero uguale a 3600 in decimale
Per controllare lo stato di sincronizzazione fra i diversi Domain Controller si pu� utilizzare il comando:
W32tm /monitor
Se tutto � andato bene, a questo punto si pu� ritenere conclusa la configurazione oraria del dominio Active Directory su cui si stava operando.
2.53 Come spegnere correttamente un Terminal Server
Il modo migliore per spegnere un Terminal Server è quello di utilizzare il comando TSShutdn.exe. Grazie a questo comando, infatti, la notifica di spegnimento del Terminal Server viene inoltrata a tutti gli utenti che sono collegati al Terminal Server. Per conoscere la sintassi di questo comando si può consultare il documento TSShutdn. Alcuni esempi di comandi possono essere:
- Per spegnere un Terminal Server che si chiama TS01 si può usare il comando:
tsshutd /server:TS01
- Per riavviare un Terminal Server che si chiama TS01 si può usare il comando:
tsshutd /server:TS01 /reboot
2.54 Come spostare i ruoli FSMO di Active Directory
Talvolta si rende necessario spostare gli Operation Masters da uno o più Domain Controller ad altri Domain Controller. Per spostare gli Operation Masters si può utilizzare il comando ntdsutil, ovvero:
- Collegarsi al Domain Controller su cui si vogliono spostare alcuni o tutti gli Operation Master Roles. Eseguire il collegamento con un utente che gode dei privilegi di Enterprise Admins.
- Aprire la Command Prompt, ovvero eseguire il comando cmd.exe
- Eseguire i seguenti comandi (quelli riportati in grassetto):
ntdsutil
ntdsutil: roles
fsmo maintenance: connections
server connections: connect to domain <Nome_Completo_Del_Dominio_Active_Directory>
server connections: connect to server <Nome_FQDN_del_Domain_Controller_Su_Cui_Spostare_Gli_Operation_Master_Roles>
server connections: quit - Per trasferire il ruolo di Domain Naming Master digitare al prompt il comando:
fsmo maintenance: transfer Domain Naming Master
- Per trasferire il ruolo di Infrastructure Master digitare al prompt il comando:
fsmo maintenance: transfer Infrastructure Master
- Per trasferire il ruolo di Primary Domain Controller Emulator digitare al prompt il comando:
fsmo maintenance: transfer PDC
- Per trasferire il ruolo di Relative Identifier Master digitare al prompt il comando:
fsmo maintenance: transfer RID Master
- Per trasferire il ruolo di Schema Master digitare al prompt il comando:
fsmo maintenance: transfer Schema Master
- Per uscire digitare i comandi (quelli in grassetto):
fsmo maintenance: quit
ntdsutil: quit
Per controllare che gli Operation Master Roles siano effettivamente dove dovrebbero essere, si può utilizzare il comando:
netdom query FSMO
Per maggiori informazioni su come utilizzare il comando ntdsutil per gestire gli spostamenti dei ruoli FSMO si può consultare la Knowledge Base KB255504.2.55 Come eseguire il backup del SystemState
Per eseguire un backup semplice ed efficacie del SystemState di una macchina Windows 2000/2003 si può eseguire il comando
ntbackup backup systemstate /f "<Percorso_File_Su_Cui_Eseguire_Il_Salvataggio>"
2.56 Come espandere lo schema per installare Windows 2003 R2
Prima di aggiungere una macchina con Windows 2003 R2 ad un dominio Active Directory, bisogna provvedere ad espandere lo schema di Active Direcotry. L'espansione dello schema di Active Directory può essere svolta solamente se tutti i Domain Controller con Windows 2000 soddisfando ai seguenti requisiti:
- Tutti i Domain Controller con Windows 2000 hanno almeno la Service Pack 2 installata.
- Tutti i Domain Controller con Windows 2000 hanno la Service Pack 1 installata e sono stati aggiornati con la fix di sicurezza QFE 265089.
Per poter espandere lo schema di Active Directory bisogna utilizzare un utente che appartenga o al gruppo Enterprise Admin o al gruppo Schema Admin. L'espansione dello schema va effettuata sul Domain Controller che ricopre il ruolo di Schema Master. Per conoscere quale Domain Controller ricopre il ruolo di Schema Master si può utilizzare il comando, da una macchina Windows XP in cui sono stati installati i Windows XP Support Tools:
netdom query fsmo
Il Domain Controller che corrisponde alla voce Schema Owner, è il Domain Controller che ricopre il ruolo di Schema Master. Per espandere lo schema di Active Directory si può procedere come segue:
- Collegarsi al Domain Controller che ricopre il ruolo di Schema Master con
un utente che appartiene ad almeno uno dei seguenti gruppi:
- Enterprise Admin
- Schema Admin
- Inserire il cdrom numero 2 di Windows 2003 R2 nel lettore cdrom del server che ricopre il ruolo di Schema Admin.
- Aprire la Command Prompt ed andare nella cartella <Lettera_Lettore_Cdrom>:\Cmpnents\R2\ADprep
- Digitare a questo punto il comando:
adprep /forestprep
- Se tutti i Domain Controller con Windows 2000 hanno un livello di Service Pack superiore o uguale alla 2 allora si può premere il pulsante della tastiera C per continuare l'espansione dello schema. L'operazione potrebbe richiedere qualche minuto.
- Terminata l'operazione si può chiudere la Command Prompt e togliere il disco numero 2 di Windows 2003 R2 dal lettore cdrom. Non è necessario riavviare la macchina.
A questo punto si può procedere con l'inserimento a dominio delle macchine con Windows 2003 R2. In questo modo si potranno sfruttare a pieno le nuove funzionalità messe a disposizione dal sistema operativo Windows 2003 R2.
2.57 Come aggiornare una macchina con Windows 2003 SP1 a R2
L'aggiornamento di una macchina con Windows 2003 SP1 alla versione R2 non è un'operazione complicata. Esistono però dei prerequisiti che devono essere soddisfatti, ovvero la tipologia di licenza della macchina con Windows 2003 SP1 deve essere identica a quella dell'aggiornamento alla versione R2. L'aggiornamento alla versione R2 infatti, richiede un codice di licenza da inserire al momento della procedura d'aggiornamento. Per sapere qual'è la licenza installata sulla macchina con Windows 2003 SP1 si può fare riferimento al paragrafo Come conoscere il tipo di licenza di Windows 2003 o consultare la Knowledge Base KB889713.
Per aggiornare una postazione con Windows 2003 SP1 ad R2 basta procedere come indicato di seguito:
- Collegarsi alla macchina con Windows 2003 SP1 con un utente avente diritti amministrativi sulla macchina.
- Se la macchina con Windows 2003 SP1 da aggiornare a R2 fa parte di un dominio Active Directory e se non è stato ancora svolta la procedera di espansione dello schema, procedere con l'aggiornamento dello schema di Active Directory alla versione R2 come indicato nel paragrafo Come espandere lo schema per installare Windows 2003 R2
- Inserire il cdrom numero 2 del pacchetto R2, all'interno del lettore cdrom.
- Se compare il wizard d'installazione procedere selezionando la voce Continue Windows Server 2003 R2 Setup
- Qualora non comparisse il wizard d'installazione, eseguire il programma <LetteraLettoreCdRom>:\Cpmpnents\R2\setup2.exe. Seguire poi le istruzioni riportate sullo schermo. L'operazione di aggiornamento ad R2 può richiedere diversi minuti.
- Al termine dell'aggiornamento eseguire un'operazione di reboot della macchina.
2.58 Come conoscere l'elenco completo dei comandi di Windows 2000/2003/XP
I sistemi Windows 2000/2003/XP mettono a disposizione degli amministratori di sistemi molti comandi che possono essere eseguiti dalla Command Prompt. Per conoscere l'elenco completo di questi comandi e la loro funzione, si pu� eseguire il comando hh.exe ntcmds.chm o dalla Commando Prompt oppure utilizzando la voce Run del men� Start. Nella sezione delle pagina di aiuto che si apre denominata Command-Line Reference A-Z si pu� vedere l'elenco completo dei comandi della Command Prompt con una loro breve descrizione. Particolarmente utili sono i seguenti comandi:
- Cacls: consente di visulizzare e modificare le Discretionary Access Control List (DACL) dei vari file;
- Chkdsk: consente di controllare l'integrit� dei dischi;
- Comp: consente di comparare, byte-per-byte, il contenuto di due o pi� file;
- Cprofile: consente di cancellare i profili utente;
- Driverquery: mostra l'elenco completo dei driver installati;
- Eventcreate: inserisce un particolare evento all'interno del registro degli eventi (Event Viewer). Questo comando va eseguito tramite il comando Cscript;
- Eventquery: mostra il contenuto del registro degli eventi (Event Viewer). Questo comando va eseguito tramite il comando Cscript;
- Expand: consente di decomprimere il contenuto di un file in formato .zip e .cab;
- Fc: compara il contenuto di due file e ne mostra il contenuto;
- Fsutil: consente di svolgere operazioni avanzate sulla gestione delle partizioni formatatta in NTFS e FAT32. Pu� essere eseguito solamente da persone con diritti amministrativi sulla macchina;
- Ftype: mostra il comando che viene eseguito per un dato tipo di file. Questo comando viene di solito eseguito in combinazione col comando Assoc, che consente di specificare il tipo di file da associare ad una data estensione;
- Getmac: mostra i protocolli che sono associati a ciascun Media Access Control (MAC);
- Mode: mostra le caratteristiche delle varie porte, come ad esempio delle LPT o COM, presenti sulla macchina;
- Mountvol: consente di gestire i Mount Point delle partizioni NTFS;
- Openfiles: mostra l'elenco dei file aperti e riporta quale applicazione utilizza il file;
- Pathping: consente di ottenere informazioni sull'efficienza della connessione di rete;
- Sort: consente di svolgere operazioni di ordinamento su file e non solo;
- Takeown: consente ad un amministrator di diventare proprietario di uno o pi� file;
- Tree: mostra la struttura di una data cartella o disco;
- Vssadmin: consente di amministrare e gestire il contenuto dei Volume Shadow Copy Backups;
Per avere maggiori informazioni sui comandi di Windows 2000/2003/XP, si pu� consultare il sito web www.xoc.net.
2.59 Come risalire alla versione di Windows partendo dalla cartella I386
Talvolta si pu� rendere necessario conoscere a quale versione di Windows una cartella I386 si riferisce. Per risalire a questa informazione bisogna aprire il file PRODSPEC.INI che si trova dentro la cartella I386. Possibili esempi del contenuto del file PRODSPEC.INI potrebbero essere:
Windows 2000 Professional in Italiano:
; ;Nota per gli utenti: NON MODIFICARE N� ELIMINARE QUESTO FILE. ; [SMS Inventory Identification] Version=1.0 [Product Specification] Product=Windows 2000 Professional Version=5.0 Localization=Italiano ServicePackNumber=0 BitVersion=40 [Version] DriverVer=12/22/1999,5.00.2195.1Windows XP Professional in Italiano:
; ;Nota per gli utenti: NON MODIFICARE N� ELIMINARE QUESTO FILE. ; [SMS Inventory Identification] Version=1.0 [Product Specification] Product=Windows XP Professional Version=5.0 Localization=Italiano ServicePackNumber=0 BitVersion=40 [Version] DriverVer=07/01/2001,5.1.2600.0
Osservando le voci Product e Localization � possibile risalire alla versione di Windows ed alla lingua del sistema operativo. Se si vuole invece sapere qual'� il livello di Service Pack della cartella I386, si devono cercare i file SP<X>.CAB e SP<X>.CAT, dove la lettera <X> sta ad indicare la versione della Service Pack. Ad esempio, se in una cartella I386 si trovano i file SP3.CAB e SP3.CAT vuol dire che la cartella I386 � stata aggiornata al livello 3 di Service Pack. L'assenza dei file SP<X>.CAB e SP<X>.CAT sta a significare che alla cartella I386 non � stata applicata nessuna Service Pack.
Si osservi, che per quanto riguarda la famiglia dei sistemi operantivi Windows R2, � sufficiente utilizzare cartelle I386 aggiornate ad almeno alla Service Pack 1, come previsto dall'installazione dei sistemi Windows R2.
2.60 Come assegnare un'icona ad uno Shortcut
Le icone del sistema operativo si trovano all'interno di opportuni DLL o eseguibili. I principali contenitori di icone sono i seguenti file:
- %ProgramFiles%\Internet Explorer\iexplore.exe Contiene le icone di Internet Explorer
- %windir%\System32\Shell32.ddl Contiene le icone del sistema operativo
2.61 Come vedere i processi associati al programma SVCHOST
Il processo SVCHOST.EXE � un processo che consente l'esecuzione di servizi e programmi. All'interno della vista Processes del Task Manager non si ha modo di risalire ai processi avviati dal programma SVCHOST.EXE. Per ovviare a questa limitazione si pu� o utilizzare il comando:
tasklist /svc /fi "imagename eq svchost.exe"
in alternativa si pu� ricorrere al programma Process Explorer di Mark Russinovich.2.62 Come ottenere l'elenco dei driver installati
Pu� tornare utile conoscere l'elenco completo dei driver installati in una data postazione di lavoro o in un dato server. Particolarmente utile, risulta salvare questo elenco in formato CSV, di modo da poterlo consultare pi� facilmente. All'interno dell'elenco dei driver installati, risulta possibile conoscere se un driver viene caricato all'avvio, se pu� essere fermato e se pu� venire messo in pausa. Il comando da utilizzare � il seguente:
DriverQuery /v /fo csv > <Percorso_Completo_File_CSV>
Ad esempio:DriverQuery /v /fo csv > C:\Temp\Elenco_Driver_Installati_%COMPUTERNAME%.csv
2.63 Come risolvere i problemi di stampa da Adobe Acrobat Professional o Reader 9
Quando si cerca di stampare un documento PDF da Adobe Acrobat Professional 9 o da Adobe Reader 9 su alcuni modelli di stampanti, ad esempio le stampanti: Canon iR C4580i, Canon iR C4080, Canon iR C3200, Mita CS-850, Kyocera KM2525E e Kyocera KM3232E, solamente la prima pagina del documento PDF viene stampata. Questo problema � legato alla gestione dei font dei documenti PDF. Per risolvere il problema, si pu� procedere come segue:
- Adobe Acrobat Professional 9:
- aprire il documento PDF su cui si sono riscontrati i problemi di stampa;
- aprire il men� File e scegliere la voce Print;
- premere il pulsante Advanced;
- aprire la sezione Postcript Options;
- nella casella Under Font and Resource Policy selezionare dall'elenco proposto la voce Send for Each Page;
- confermare l'impostazione premendo il pulsante OK;
- provare a stampare il documento PDF;
- Adobe Reader 9:
- aprire il documento PDF su cui si sono riscontrati i problemi di stampa;
- aprire il men� File e scegliere la voce Print;
- premere il pulsante Advanced;
- nella casella Under Font and Resource Policy selezionare dall'elenco proposto la voce Send for Each Page;
- confermare l'impostazione premendo il pulsante OK;
- provare a stampare il documento PDF;
2.64 Come vedere se in un Dominio ci sono dei SID duplicati
Per verificare se in un Dominio di Active Directory esistono dei SID duplicati, si pu� eseguire il comando:
ntdsutil "sec acc man" "co to se <Nome_FQDN_Domain_Controller>" "check dup sid" q q
Dove con la sigla <Nome_FQDN_Domain_Controller> intendiamo il nome FQDN di un qualunque Domain Controller del dominio da analizzare. Il comando ntdsutil.exe pu� venire eseguito su una qualunque postazione di lavoro con Windows XP Professional o superiore, oppure su un qualunque Domain Controller del dominio da analizzare.
Una volta eseguito il comando citato, verr� generato un file dal nome dupsid.log all'interno della cartella da cui � stato eseguito il comando ntdsutil.exe, contenente l'elenco dei SID dublicati.
Abitualmente, in un Dominio Active Directory, non ci sono SID duplicati, pertanto il file dupsid.log risulta vuoto. Fermo restando che in un Dominio di Active Directory non devono esistere dei SID duplicati.
Per cancellare tutti gli oggetti di Active Directory che hanno un SID duplicato, si pu� eseguire il comando:
Eseguire questo comando solamente se si � consapevoli di ci� che si sta facendo.
ntdsutil "sec acc man" "co to se <Nome_FQDN_Domain_Controller>" "clean dup sid" q q
Il comando citato va eseguito da un utente che appartiene al gruppo dei Domain Admins.
In un recente articolo di Mark Russinovich, chiamato The Machine SID Duplication Myth, si fa notare come la presenza di postazioni di lavoro col medesimo SID, non sia causa di particolari problemi all'interno di uno stesso dominio di Active Directory.
2.65 Come reinstallare il servizio Automatic Update
Talvolta, per svariati motivi, il servizio Automatic Update smette di funzionare, ovvero il servizio Automatic Update non � pi� in grado di avviarsi in modo corretto. Per risolvere questo tipo di problemi, � sufficiente, di norma, reinstallare il servizio Automatic Update eseguendo il comando, dalla Command Prompt della postazione che presenta il problema:
%Windir%\System32\rundll32.exe setupapi,InstallHinfSection Default Install 132 %Windir%\inf\au.inf
L'esecuzione del comando appena citato, prevede la richiesta della cartella i386 relativa al sistema operativo Windows su cui stiamo operando.
Conviene, per evitare spiacevoli sorprese, che la cartella i386 che viene fornita all'esecuzione del comando citato, abbia lo stesso livello di Service Pack del sistema operativo. Se cos� non fosse, bisogna provvedere ad aggiornare il livello di Service Pack della cartella i386 a quello del sistema operativo. Una possibile procedura potrebbe essere (nel corso della spiegazione supporremo che la persone che sta operando abbia diritti amministrativi sulla postazione su cui � collegato):
- estrarre il contenuto della Service Pack all'interno di una cartella temporanea eseguendo il comando
(Start e poi Run...):
<Eseguibile_Contenente_la_Service_Pack> /x
ad esempio per la Service Pack 3 di Windows XP dovremmo eseguire:WindowsXP-KB936929-SP3-x86-ENU.exe /x
dal wizard che si apre, impostare la cartella di destinazione, ad esempio C:\Temp; - dalla Command Prompt eseguire il comando (per semplicit� supporemo che la cartella in cui si
trova la cartella i386 sia C:\Install):
<Cartella_Estrazione_Service_Pack>\Update\update.exe /integrate:<Path_Cartella_Contenente_i386>
Ad esempio:C:\Temp\SP\Update\update.exe /integrate:C:\Install
Attendere la fine dell'integrazione della cartella i386; - andare nella cartella i386 e verificare che compaiano il file SPX.cab e SPX.cat dove la lettera X indica il livello di Service Pack (X=2 per la Service Pack 2, X=3 per la Service Pack 3 ...)
%Windir%\System32\rundll32.exe setupapi,InstallHinfSection Default Install 132 %Windir%\inf\au.inf
2.66 Come installare automaticamente la Service Pack 3 di Windows XP
Se si ha una rete di calcolatori molto vasta e composta da diversi hosts, pu� tornare utile eseguire un'installazione auotmatica della Service Pack 3 di Windows XP (ricordiamo che la Service Pack 3 di Windows XP va bene sia per la versione Home Edition, sia per la versione Professional). Prima di procedere con l'installazione della Service Pack 3 di Windows XP consigliamo di leggere i seguenti documenti della Microsoft: Overview of Windows XP Service Pack 3, Steps to take before you install Windows XP Service Pack 3 e The hard disk space requirements for Windows XP Service Pack 3
Per svolgere un'installazione automatica della Service Pack 3 di Windows XP via rete basta procedere come segue:
Nel corso della spiegazione, supporremo, per comodit� espositiva, di estrarre il contenuto della Service Pack 3 di Windows XP all'interno della cartella condivisa \\RUSSEL\Tools\Microsoft\Service_Pack_3. Ovviamente, una qualunque cartella condivisa va pi� che bene per la realizzazione di quanto esposto di seguito.
- collegarsi al server che ospiter� la risorsa condivisa in cui estrarre la Service Pack 3
di Windows XP, con le credenziali di un utente avente diritti amministrativi sul server
stesso (nel corso della spiegazione, supperremo che il server in questione si chiami RUSSEL);
Il file Update.exe che verr� utilizzato di seguito, pu� eseguito solamente da account che hanno diritti amministrativi sulla postazione di lavoro in cui il comando Update.exe viene eseguito.
- scaricare la Service Pack 3 di Windows XP dal sito della Microsoft, avendo cura di specificare la lingua corretta della Service Pack 3, in una cartella del server in cui si trova la cartella condivisa da cui verr� svolta l'installazione automatica via rete della Service Pack 3 (ad esempio D:\Tools\Microsoft\Service_Pack_3);
- aprie il men� Start e selezionare la voce Run... ed eseguire il seguente comando
(se il percorso della cartella in cui � stata scaricata la Service Pack 3 contiene degli spazi,
inserire le doppie virgolette nello specificare il percorso
<Cartella_in_�_stata_scaricata_la_Service_Pack_3>\WindowsXP-KB936929-SP3-x86-ITA.exe):
<Cartella_in_�_stata_scaricata_la_Service_Pack_3>\WindowsXP-KB936929-SP3-x86-ITA.exe /x
ad esempio:D:\Tools\Microsoft\Service_Pack_3\WindowsXP-KB936929-SP3-x86-ITA.exe /x
- specificare il percorso in cui estarre il contenuto della Service Pack 3, facendo uso del pulsante Browse, all'interno della cartella condivisa da cui verr� effettuata l'installazione automatica della Service Pack 3 via rete (nel nostro esempio, verr� utilizzata la cartella D:\Tools\Microsoft\Service_Pack_3) e poi premere il pulsante OK per confermare;
- accertarsi che la cartella i386 sia presente all'interno della cartella in cui si � deciso di estrarre il contenuto della Service Pack 3 (nel nostro esempio, D:\Tools\Microsoft\Service_Pack_3\i386);
- condividere, qualora non lo si fosse gi� fatto, la cartella in cui � stato estratto il contenuto della Service Pack 3 di Windows XP. Per consentire l'installazione via rete della Service Pack 3 � sufficiente che le persone che dovranno svolgere l'installazione, utilizzino account con almeno l'accesso in lettura (Read) alla cartella condivisa (nel nostro esempio supporremo che la cartella condivisa sia \\RUSSEL\Tools\Microsoft\Service_Pack_3);
- collegarsi ad una postazione Windows XP Professional censita all'interno del dominio, con le credenziali di un utente amministratore sulla postazione di lavoro in questione e che abbia un accesso in lettura sulla cartella condivisa in cui si trova la Service Pack 3 di Windows XP;
- dalla postazione Windows XP in questione, eseguire il comando (aprire il men� Start
e selezionare la voce Run...):
\\<Nome_Server>\<Nome_Condivisione>\i386\Update\Update.exe /quiet /forcerestart /forceappsclose /log:C:\%COMPUTERNAME%_Windows_XP_SP3_Inst.log
ad esempio:\\RUSSEL\Tools\Microsoft\Service_Pack_3\i386\Update\Update.exe /quiet /forcerestart /forceappsclose /log:C:\%COMPUTERNAME%_Windows_XP_SP3_Inst.log
se l'account utilizzata per l'installazione della Service Pack 3 gode dei permessi di modifica (Modify) sulla cartella condivisa in cui � stata estratta la Service Pack 3 di Windows XP, allora si pu� utilizzare il seguente comandola cartella \\<Nome_Server>\<Nome_Condivisione>\Logs deve venire creata prima di eseguire il comando citato di seguito.
\\<Nome_Server>\<Nome_Condivisione>\i386\Update\Update.exe /quiet /forcerestart /forceappsclose /log:\\<Nome_Server>\<Nome_Condivisione>\Logs\%COMPUTERNAME%_Windows_XP_SP3_Inst.log
ad esempio:\\RUSSEL\Tools\Microsoft\Service_Pack_3\i386\Update\Update.exe /quiet /forcerestart /forceappsclose /log:\\RUSSEL\Tools\Microsoft\Service_Pack_3\Logs\%COMPUTERNAME%_Windows_XP_SP3_Inst.log
- al successivo riavvio della postazione Windows XP in questione, verificare, utilizzando il
comando:
winver.exe
che la Service Pack 3 si sia installata regolarmente.
2.67 Come inserire un nuovo Product Key di Windows XP/2003/2003R2
Talvolta si rende necessario sostituire il Product Key di una postazione Windows XP/2003/2003R2 con un nuovo Product Key. A differenza dei sistemi Windows 2008, non esiste una comoda interfaccia grafica per svolgere questo tipo di operazione, ma bisogna ricorrere o a una modifica manuale del registry di Windows, oppure utilizzare alcuni VBS Script che la Microsoft mette a disposizione. Per maggiori informazioni si pu� consultare la Knowledge Base della Microsoft KB918342.
Per poter inserire un nuovo Product Key si pu� procedere come segue:
- collegrsi alla postazione con Windows XP/2003/2003R2 con un utente avente diritti amministrativi sulla postazione stessa;
- aprire il men� Start, selezionare la voce Run ed inserire nella casella di testo il comando regedit. Premere il pulsante OK per confermare l'esecuzione del editor del registro;
- aprire la chiave di registro HKEY_LOCAL_MACHINE\Software\Microsoft\WindowsNT\Current Version\WPAEvents
- nel pannello di destra, trovare la chiave OOBETimer (la sigla OOBE sta per Out-Of-Box-Experience), cliccare sopra col pulsante destro del mouse sulla chiave OOBETimer e selezionare la voce Modify;
- cancellare l'ultima lettera o numero, partendo da sinistra a destra, del codice alfa-numerico presente nella chiave OOBETimer;
- confermare la modifica apportata alla chiave OOBETimer premendo il pulsante OK;
- chiudere l'editor del registro;
- aprire il men� Start, selezionare la voce Run ed inserire nella casella di testo il comando:
%systemroot%\system32\oobe\msoobe.exe /a
premere il pulsante OK per confermare il comando da eseguire; - selezionare la voce Yes, I want to telephone a customer service representative to activate Windows;
- premere il pulsante Next per andare avanti;
- selezionare la voce Change Product key, nella casella di testo New key inserire il nuovo Product Key;
- confermare il Product Key inserito premendo il pulsante Update
Se il precedente Activation Wizard dovesse ricomparire, anche dopo la comparsa del messaggio di conferma attivazione del Product Key inserito, selezionare la voce Remind me later e riavviare il computer.
- una volta comparso il messaggio che conferma dell'avvenuta registrazione ed attivazione del Product Key inserito, riavviare il computer;
- collegrsi alla postazione con Windows XP/2003/2003R2 con un utente avente diritti amministrativi sulla postazione stessa;
- aprire il men� Start, selezionare la voce Run ed inserire nella casella di testo il comando:
%systemroot%\system32\oobe\msoobe.exe /a
premere il pulsante OK per confermare il comando da eseguire; - selezionare la voce Yes, I want to telephone a customer service representative to activate Windows;
- premere il pulsante Next per andare avanti;
- selezionare la voce Change Product key, nella casella di testo New key inserire il nuovo Product Key;
- confermare il Product Key inserito premendo il pulsante Update. Accertarsi che compaia il messaggio Windows is already activated;
- Premere il pulsante OK per uscire.
Il testo dello script ChangeVLKey2600.vbs � il seguente:
Il testo degli script che riportiamo � stato copiato pari pari dalla Knowledge Base della Microsoft KB918342.
' ' WMI Script - ChangeVLKey.vbs ' ' This script changes the product key on the computer. ' '*************************************************************************** ON ERROR RESUME NEXT if Wscript.arguments.count<1 then Wscript.echo "Script can't run without VolumeProductKey argument" Wscript.echo "Correct usage: Cscript ChangeVLKey.vbs ABCDE-FGHIJKLMNO-PRSTU-WYQZX" Wscript.quit end if Dim VOL_PROD_KEY VOL_PROD_KEY = Wscript.arguments.Item(0) VOL_PROD_KEY = Replace(VOL_PROD_KEY,"-","") 'remove hyphens if any Dim WshShell Set WshShell = WScript.CreateObject("WScript.Shell") WshShell.RegDelete "HKLM\SOFTWARE\Microsoft\Windows NT\CurrentVersion\WPAEvents\OOBETimer" 'delete OOBETimer registry value for each Obj in GetObject("winmgmts:{impersonationLevel=impersonate}").InstancesOf ("win32_WindowsProductActivation") result = Obj.SetProductKey (VOL_PROD_KEY) if err <> 0 then WScript.Echo Err.Description, "0x" & Hex(Err.Number) Err.Clear end if Next
Il testo dello script ChangeVLKeySP1.vbs � il seguente:
' ' WMI Script - ChangeVLKey.vbs ' ' This script changes the product key on the computer. ' '*************************************************************************** ON ERROR RESUME NEXT if Wscript.arguments.count<1 then Wscript.echo "Script can't run without VolumeProductKey argument" Wscript.echo "Correct usage: Cscript ChangeVLKey.vbs ABCDE-FGHIJKLMNO-PRSTU-WYQZX" Wscript.quit end if Dim VOL_PROD_KEY VOL_PROD_KEY = Wscript.arguments.Item(0) VOL_PROD_KEY = Replace(VOL_PROD_KEY,"-","") 'remove hyphens if any for each Obj in GetObject("winmgmts:{impersonationLevel=impersonate}").InstancesOf ("win32_WindowsProductActivation") result = Obj.SetProductKey (VOL_PROD_KEY) if err <> 0 then WScript.Echo Err.Description, "0x" & Hex(Err.Number) Err.Clear end if Next
2.68 Come creare le scorciatoie del "Windows Master Control Panel" (GodMode)
In Windows 7 e in Windows 2008 esistono una serie di scorciatoie, agli strumenti di amministrazione di Windows e non solo, che vanno sotto il nome di Windows Master Control Panel o pi� brevemente GodMode (stato di grazia). Ina Fried, nel suo articolo Windows 7 has lots of 'GodModes' (exclusive), parla di un intervista a Steven Sinofsky, il responsabile della divione Windows in Microsoft, in cui vengono illustrati alcune scorciatoie, non ufficialmente documentate, a diversi strumenti di amministrazione di Windows 7 e Windows 2008. Sebbene impropriamente, possiamo chiamare questo insieme di scorcitoie, col nome di Windows Master Control Panel (GodMode). Per creare queste scorcitoie, basta procedere come segue:
- aprire Windows Explorer;
- aprire una qualunque cartella, ad esempio %SystemDrive%\_;
- creare una cartella dal nome <Nome_Applicazione>.{<GUID>}, ad esempio GodMode.{ED7BA470-8E54-465E-825C-99712043E01C};
- la cartella verr� rinominata col nome <Nome_Applicazione> e verr� creata la scorciatoia associata allo strumento di amministrazione che corrisponde al {<GUID>}.
Per maggiori informazioni si pu� leggere il documento Specifying a Namespace Extension's Location.
CLISID | Nome Applicazione |
{ED7BA470-8E54-465E-825C-99712043E01C} | GodMode |
{1D2680C9-0E2A-469d-B787-065558BC7D43} | Windows Components |
{00C6D95F-329C-409a-81D7-C46C66EA7F33} | Default Location |
{0142e4d0-fb7a-11dc-ba4a-000ffe7ab428} | Fingerprint Scanner Preferences |
{025A5937-A6BE-4686-A844-36FE4BEC8B6D} | Battery |
{05d7b0f4-2121-4eff-bf6b-ed3f69b894d9} | Taskbar Icons |
{1206F5F1-0569-412C-8FEC-3204630DFB70} | Windows Vault |
{15eae92e-f17a-4431-9f28-805e482dafd4} | Network Install |
{17cd9488-1228-4b2f-88ce-4298e93e0966} | Default Programs |
{1FA9085F-25A2-489B-85D4-86326EEDCD87} | Wireless Networks |
{208D2C60-3AEA-1069-A2D7-08002B30309D} | Network |
{20D04FE0-3AEA-1069-A2D8-08002B30309D} | Computer |
{2227A280-3AEA-1069-A2DE-08002B30309D} | Print and Fax |
{241D7C96-F8BF-4F85-B01F-E2B043341A4B} | Remote Desktop |
{4026492F-2F69-46B8-B9BF-5654FC07E423} | Windows Firewall |
{78F3955E-3B90-4184-BD14-5397C15F1EFC} | Windows Experience Index |
Di tutti i CLISID citati, i CLISID {ED7BA470-8E54-465E-825C-99712043E01C} (GodMode) e {1D2680C9-0E2A-469d-B787-065558BC7D43} (Windows Components), sono di gran lunga i pi� importanti. In particolare i GodMode mettono a disposizione degli Amministratori di Sistema una serie notevole di strumenti amministrativi.
2.69 Come conoscere la capacit� di prestazione della batteria in Windows 7
In Windows 7, per conoscere le capacit� di prestazione della batteria di un portatile o pi� in generale per conoscere come rendere pi� efficiente, dal punto di vista energetico, il proprio portatile, basta eseguire il seguente comando dalla Command Prompt:
Il comando che riportiamo va eseguito da un utente che ha diritti amministrativi sulla postazione di lavoro, ovvero � un utente che appartiene al gruppo locale degli Administrators di Windows 7. Per comodit�, conviene eseguire il comando all'interno di una cartella temporanea, come ad esempio C:\Temp
powercfg -energy
Dopo qualche minuto, verr� generato il file Energy-Report.html all'interno della stessa cartella in cui � stato eseguito il comando powercfg -energy. All'interno del file Energy-Report.html vengono riportati diversi suggerimenti su come migliorare le prestazioni energetiche della macchina. In particolare, all'interno della sezione Battery:Battery Information, � possibile conoscere le capacit� della batteria, Design Capacity e il suo livello di carica, Last Full Charge (immagine). Se il valore riportato nel campo Last Full Charge dovesse risultare pi� piccolo della met� del valore riportato nel campo Design Capacity, vuol dire che � ora di comprare una nuova batteria!2.70 Come ripristinare gli attributi di Hidden e System nei File e nelle Cartelle
Alcuni malware o virus, talvolta, alterano gli attributi di Hidden (nascosto) e System (sistema) dei file e delle cartelle, rendendo invisibili, se si utilizzano le impostazioni predefinite di Windows 2000/2003/2008/XP/Vista/7, questi file e cartelle all'interno di Windows Explorer (Esplora Risorse). Per inidividuare questi file e cartelle invisibili, � sufficiente:
- in Windows 2000/2003/XP:
- aprire Windows Explorer, espandere il men� Tools e selezionare la voce Folder Option;
- andare nella sezione View;
- selezionare la voce Show hidden files, folder and drive;
- togliere il segno di selezione dalla voce Hide protected operating system files (Recommended)
- premere il pulsante OK per confermare le impostazioni impostate;
- in Windows 2008/Vista/7:
- aprire il Control Panel e fare doppio clic sull'icona Folder Option;
- andare nella sezione View;
- selezionare la voce Show hidden files, folder and drive;
- togliere il segno di selezione dalla voce Hide protected operating system files (Recommended)
- premere il pulsante OK per confermare le impostazioni impostate;
dir /ah <Percorso_Cartella_da_Controllare>
ad esempio:dir /ah C:\Miei_Documenti
Per rimuovere le impostazioni di Hidden e System erroneamente configurate su una cartella, le sue sotto-cartelle e i suoi file, � sufficiente eseguire il seguente comando dalla Command Prompt:attrib -s -h <Percorso_Cartella_da_Sistemare> /s /d
ad esempio:attrib -s -h C:\Miei_Documenti /s /d
Per rimuovere le impostazioni di Hidden e System erroneamente configurate su un file, � sufficiente eseguire il seguente comando dalla Command Prompt:attrib -s -h <Percorso_File_da_Sistemare>
ad esempio:attrib -s -h C:\Miei_Documenti\Mio_Rapporto.doc
Questo sito ha superato il test W3C Validator HTML e CSS