7. Amministrazione dei Backup
7.1 Recupero dei dati da una cassetta non catalogata
Le cassette non catalogate sono quelle che provengono da archiviazioni precedenti alla messa in produzione dell'unità di backup su cui si tenta di ripristinarle. Infatti, per motivi di adattamento delle unità di backup alla mole dei dati, si rende necessario, di tanto in tanto, un loro ampiamento. In tal modo, però, diventa indispensabile anche l'aggiornamento del software di gestione dei backup. Dal momento in cui questo software inizia ad operare, le cassette utilizzate vengono pian piano catalogate; in questo modo la procedura di recupero dei dati è assai agevole. Può succedere, però, che si renda necessario recuperare dei dati da una cassetta che non è stata ancora censita all'interno del nuovo software. Per recuperare i dati da queste cassette bisogna procedere come indicato:
- Inserire la nuova cassetta all'interno dell'unità di backup.
- Catalogare la cassetta. Questa operazione può richiedere l'inserimento di una password. La password in questione è quella che serve a proteggere i dati contenuti nella cassetta.
- Selezionare i file o cartelle da ripristinare.
- Lanciare la procedura di recupero.
- Se la cassetta su cui si è eseguito il catalog non era una cassetta formattata dal programma di backup da cui si tenta il ripristino, si può rendere necessario specificare il percorso completo del restore, ovvero non è possibile selezionare l'opzione di ripristino dei file o delle cartelle nella loro posizione originaria.
- Terminato di recuperare i file o le cartelle, estrarre la cassetta dall'unità di backup.
7.2 Sostituzione di un'unità Hp SureStore DAT 8e, 24e o 40e
I dispositivi di backup Hp SureStore DAT 8e, 24e e 40e appartengono tutti alla stessa famiglia, pertanto la sostituzione di uno di essi con un altro membro della famiglia è piuttosto semplice. L'unico punto delicato è la compatibilità dei cavi SCSI che collegano il DAT al server. Per poter sostituire il dispositivo bisogna essere o munirsi di un cavo SCSI idoneo oppure essere certi che il cavo presente sul server sia compatibile col nuovo DAT. Essendo i dispotivi Hp SureStore DAT 8e, 24e e 40e membri della stessa famiglia essi utilizzano il medesimo cavo SCSI. un'altr cosa su cui bisogna fare attenzione è se i driver dell'unità sono forniti direttamente dal software di backup oppure sono quelli originali del dispotivo. Per accertarsi in quale situazione ci si trova basta procedere come indicato:
- Aprire il Pannello di Controllo e fare doppio click sull'icona Tape Device (Dispotivi a nastro).
- Entrare nella sezione Driver.
- Se la riga è vuota allora il driver è fornito direttamente dal software di backup.
I passi da seguire per sotituirlo sono:
- Rimuovere il driver del DAT da sostituire.
- Spegnere il server.
- Spegnere l'unità DAT da sostituire.
- Sostituire la vecchia unità DAT con quella nuova.
- Accendere la nuova unità DAT ed attendere la fine del periodo di autotest.
- Riaccendere il server.
- Installare i driver relativi alla nuova unità.
- Configurare opportunamente il programma di backup.
Può tornare utile, con Windows 2000 Server o superiori, fermare il servizio Removable Storage, onde garantire che solamente il programma di backup sia in grado di gestire i dispositvi a nastri.
7.3 Come etichettare le cassette con NetBackup 4.5
Sebbene il programma NetBackup 4.5 presenti una comoda interfaccia grafica, molte operazioni di amministrazione devono essere svolte dalla riga di comando. Una di queste operazioni è l'etichettatura delle cassette. Se la cassetta presenta un barcode, di default, l'etichetta inserita nella cassetta coincide con quella del barcode. Il comando da lanciare è il seguente:
bplable -m Media_ID -d Density
Nel nostro caso, il valore Density
è impostato a dlt3
(trattandosi di un programma Unix, i comandi sono case-sensitive). Per
Media_ID
s'intende l'etichetta attuale della cassetta.
Ad esempio:
bplabel -m 000007 -d dlt3
7.4 Come eliminare un job in pending con ARCServe 2000
Il programma di backup ARCServe 2000 presenta qualche difficoltà a gestire i job di backup che per qualche motivo non concludono il loro ciclo di esecuzione, pertanto si rende necessario eseguire qualche operazione a mano per poter eliminare uno di questi job. Si deve osservare, però, che questa tecnica ha come conseguenza l'eliminazione completa del job in pending; bisogna porre quindi la massima attenzione se si decide di utilizzarla. La ricetta da seguire è la seguente:
- Collegarsi al server che esegui i job di backup con un utente che abbia diritti amministrativi.
- Assicurarsi che la console di amministrazione di ARCServe, ARCServe Manager sia chiusa.
- Aprire il Task Manager, cliccare sulla sezione Process e assicurarsi che il programma AsRunJob.exe sia in esecuzione.
- Prendere nota del PID con cui gira il programma.
- Facendo uso del programma Kill.exe e del PID registrato
al punto precedente, interrompere l'esecuzione del programma
AsRunJob.exe digitando dalla command prompt il comando
kill <CodicePIDdelProcesso>
- Assicurarsi, facendo uso del Task Manager se il processo AsRunJob.exe è stato interrotto.
- Lanciare la console di amministrazione di ARCServe, ARCServe Manager.
- Verificare che il job da eliminare sia ancora attivo.
- Prendere nota del suo codice Queue ID.
- Chiudere il programma ARCServe Manager.
- Aprire il programma di gestione delle cartelle, Windows Explorer ed andare nella cartella in cui è stato installato ARCServer ed entrare poi nella cartella 0000001.qsd.
- Eliminare i due file *.job e *.chk che terminano con la cifra pari a quella del codice Queu ID con cui gira il job attivo da eliminare.
- Rilanciare il programma ARCServe Manager e verificare che il job precedentemente attivo, si trovi adesso in uno stato Unknown.
- Evidenziare il job da eliminare che si trova nello stato Unknown con il mouse e poi premere il pulsante Canc per cancellarlo.
- Rischedulare il job appena eliminato se necessario.
Il programma kill.exe fa parte dei Support Tools di Windows 2000. Un comando analogo, pskill.exe, può venire scaricato dal sito www.sysinternals.com.
7.5 Quali porte aprire per salvare i server in DMZ con ARCServe 2000
Per poter salvare i server che si trovano all'interno di una DMZ, ovvero sono protetti da un firewall, bisogna aprire le porte che vanno dalla 6000 alla 6063 (sono le porte relative al protocollo di comunicazione X11). Se queste porte non risultano aperte, risulta impossibile salvare i server che fanno parte della DMZ. Le porte vanno aperte fra la macchina che esegue il salvataggio e quelle che vengono salvate.
7.6 Come mettere a posto le mailbox che non vengono salvate
Durante l'esecuzione del Bricklevel, ovvero del salvataggio delle mailbox degli utenti, si possonon incontrare degli errori che segnalano l'impossibilità di salvare le mailbox di taluni utenti. Queste difficoltà posssono essere correlate alle seguenti impostazioni:
- L'utente la cui mailbox non si riesce a salvare è disabilitato.
- Nelle proprietà avanzate relative ai permessi di Mailbox Right l'utente Self non gode dei corretti permessi.
Per mettere a posto il problema è sufficiente procedere nel modo seguente:
- Collegarsi al Server di Exchange con un utente avente diritti amministrativi.
- Aprire il menu Start, andare in Programs, Microsoft Exchange e selezionare la voce Active Directory Users and Computers
- Espandere il menu View e selezionare la voce Advanced Feauters.
- Cercare l'utente di cui non si riesce a salvare l'email.
- Aprire le sue Properties e verificare all'interno della sezione Account che l'account sia effettivamente disabilitata.
- Se l'utente è effettivamente disabilitato, andare nella sezione Exchange Advanced e cliccare sul pulsante Mailbox Right.
- Se tra gli utenti elencati non compare l'utente Self, aggiungerlo.
- Assegnare o controllare che l'utente Self abbia i seguenti permessi:
- Read Permission -> Allow
- Full Mailbox Acces -> Allow
- Associated External Account -> Allow
- Confermare le modifiche premendo il pulsante Ok.
- Salvare il profilo dell'utente premendo il pulsante Ok.
- Ripetere queste stesse operazioni per tutti gli utenti di cui non si riesce a salvare la mailbox.
- A questo punto si può eseguire il Log Off dal server.
Verificare, a partire dal bricklevel successivo, che l'errore sulle mailbox degli utenti di cui è stato modificato il profilo non presentino più difficoltà.
7.7 Problemi a salvare i file qmgr0.dat, qmgr1.dat
Durante il salvataggio di una macchina Windows 2000 con ARCServe 2000 si possono verificare dei problemi a salvare i file: C:\Documents and Settings\ All Users\Application Data\Microsoft\Network\Downloader\qmgr*.dat (ad esempio qmgr0.dat o qmgr1.dat). Questi file vengono creati durante l'esecuzione della procedura di Automatic Windows Update, dal servizio Background Intelligent Transfer File (BITF), il quale agisce tramite la libreria Qmgr.dll. Il servizio viene installato quando si applica la Service Pack 3 o 4 in modo automatico. Per ovviare ai problemi di backup non resta che fermare il servizio BITF e cancellare i file qmgr*.dat dalla cartella C:\Documents and Settings\All Users\Application Data\Microsoft\Network\Downloader\. Una volta cancellati i file, tornare ad avviare il servizio BITF.
7.8 Problemi installazione Client Agent di Backup Exec 9.0
Talvolta si possono presentare dei problemi ad installare in modo remoto il Client Agent di Backup Exec 9.0. Una possibile soluzione potrebbe essere:
- Collegarsi al server su cui l'installazione del client agent non è andata a buon fine con un utente avente diritti amministrativi.
- Disintallare il client agent precedentemente installato col comando:
.\Winnt\Install\RNT32\Setup.exe /RANT32: -s -u
- Eseguire un reboot della macchina.
- Tornarsi a collegare con un utente avente diritti amministrativi sul server.
- Controllare che i seguenti servizi siano attivi:
- NT LM Security Support provider
- Remote procedure Call (RPC) Locator
- Lanciare l'installazione del client agent direttamente sulla macchina, non in
terminal server, col seguente comando (si faccia riferimento alla cartella in
cui è stato installato Veritas Backup Exec 9.0):
.\Winnt\Install\RNT32\Setup.exe /RANT32: -s
- Riavviare il server al termine dell'installazione del client agent. Per verificare
che l'installazione sia conclusa con successo controllare il seguente file di log:
C:\WinNT\BkupInst.log
e verificare che compaiano le seguenti righe:Install Remote Agent for Windows Servers completed successfully
7.9 Come aggiornare il firmware di un Autoloader Ultrium
Per aggiornare il firmware di un HP Autoloader 1/8 di tipo Ultrium. La procedura da seguire è la seguente:
- Se il server viene gestito da NetIQ AppManger, provvedere a mettere il server in Maintenance Mode.
- Fermare tutti i servizi di Arcserve 2000 e quelli di Windows che accedono al device di Backup.
- Scomppattare il file del frimeware avendo cura che vada ad installarsi sotto la cartella Firmware del HP Librery & Tape Tools.
- Facendo uso del HP Librery & Tape Tools installare il firmware.
- Attendere che il device, una volta aggiornato, sia dinuovo visibile al sistema operativo in fase di riavvio.
- Riavviare i servizi di ARCServe.
- Togliere il server dal Maintenance Mode.
7.10 Problemi con il setup di Veritas Backup Exec 9.0
Se si verificano dei problemi durante l'installazione di Veritas Backup Exec 9.0, questi possono essere dovuti alla configurazione di Internet Explorer. Infatti, se all'interno della configurazione di rete di Internet Explorer è specificato un proxy server o una configurazione automatica di quest' ultimo, l'installazione non va a buon fine. L'unica soluzione al momento nota, è quella di disabilitare l'uso del proxy momentaneamente; al termine dell'installazione può venire tranquillamente riconfigurato.
7.11 Come far gestire le unità a nastro ad NTBackup
Il programma NTBackup.exe per la gestione dei cicli di backup sotto Windows, sebbene presenti un'interfaccia molto semplice, presenta però dei notevoli disagi quando lo si vuole utilizzare per realizzare cicli di backup complessi su nastro. Un modo per ovviare a queste difficoltà è quello di creare degli opportuni script di backup. Per creare questi script bisogna però conoscere e sapere come utilizzare il comando rsm.exe. Un semplice script per creare backup pianificati potrebbe essere:
@echo off
Set drvguid= d5696cdcaf9b45f9b74f078cb6854fdd
FOR /F "usebackq delims==" %%x IN ('rsm view /tphysical_media /cg%drvguid% /guiddisplay /b') DO set tapeguid=%%x
FOR /F "usebackq delims==" %%x IN ('rsm view /tpartition /cg%tapeguid% /guiddisplay /b') DO set partguid=%%x
FOR /F "usebackq delims==" %%x IN ('rsm view /tlogicalmedia /cg%partguid% /guiddisplay /b') DO set logguid=%%x
Set part1=%logguid:~0,8%
Set part2=%logguid:~8,4%
Set part3=%logguid:~12,4%
Set part4=%logguid:~16,4%
Set part5=%logguid:~20,12%
Set bkupguid=%part1%-%part2%-%part3%-%part4%-%part5%
NTBACKUP backup @c:\files\backup.bks /g "%bkupguid%" /a /v:yes /hc:on /m normal
Per far gestire al comando rsm.exe le librerie ed i nastri che esse contengono bisogna conosceri i vari identificativi GUID che il programma assegna a ciascuna libreria, nastro o partizione del nastro, ovvero:
- Lo GUID assegnato al drive della libreria. Nello script riportato di sopra corrisponde al valore
assegnato staticamente alla variabile
drvguid
. - Lo GUID assegnato al nastro di backup che viene utilizzato all'interno della libreria. Ciascun nastro di backup che può essere utilizzato dal programma NTBackup deve prima venire opportunamente preparato, ovvero deve venirgli assegnato un GUID univoco.
- Per identificare ciascuna partizione del nastro (Logical Partition) il programma NTBackup vi assegna un GUID univoco.
Per conoscere i GUID delle libreri di backup si deve utilizzare il comando:
rsm view /tlibrary /guiddisplay
Per conoscere i GUID dei nastri e delle partizioni si devono utilizzare i seguenti comandi (il nastro di cui si vuole conoscere la GUID deve essere presente nella libreria):
@echo off
Set drvguid= d5696cdcaf9b45f9b74f078cb6854fdd
rsm view /tphysical_media /cg%drvguid% /guiddisplay
rsm view /tpartition /cg%tapeguid% /guiddisplay
rsm view /tlogicalmedia /cg%partguid% /guiddisplay
Grazie alla conoscenza del GUID della libreria si può personalizzare lo script riportato di sopra. Per essere sicuri che il GUID del nastro è corretto, si può utilizzare il seguente script:
@echo off
Set drvguid=d5696cdcaf9b45f9b74f078cb6854fdd
for /F "usebackq" %%i in ('rsm view /tphysical_media /cg%drvguid% /b /guiddisplay') do set x=%%i
rsm eject /pg%x% /astart
Questo script ha il compito di estrarre il nastro con la GUID ottenuta dal comando
rsm view /tphysical_media /cg%drvguid% /b /guiddisplay
.
Qualora si preferisse utilizzare una soluzione di gestione del comando NTBackup chiavi in mano, si può utilizzare il programma BackupAssist
7.12 Come eseguire dei backup schedulati con NTBackup
Grazie al programma NTBackup.exe che è presente in tutte le versioni di Windows (da NT in poi) risulta possibile creare dei job per il salvataggio quotidiano dei dati. Il modo più semplice per utilizzare questo programma è quello riportato nel documento How to Schedule Unattended Backups. Un esempio di script per il salvataggio dei dati via NTBackup.exe è il Backup.cmd.
7.13 Ordine da seguire per avviare i servizi di Backup Exec
I servizi di Backup Exec vanno eseguiti nel seguente ordine:
- Backup Exec Remote Agent for Windows Servers;
- Backup Exec Device & Media Service;
- Backup Exec Server;
- Backup Exec Job Engine;
- Backup Exec Agent Browser;
%ProgramFiles%\Symantec\Backup Exec\bestart.bat
Allo stesso modo, per fermare i servizi di Backup Exec si pu� utilizzare il comando:%ProgramFiles%\Symantec\Backup Exec\bestop.bat
7.14 Come risolvere i problemi del salvataggio del Information Store di Exchange
Se l'Information Store di Exchange diventa molto grande, si possono verificare dei problemi durante il suo salvataggio con Backup Exec. I job di backup potrebbero terminare con le seguenti indicazioni d'errore:
Backup- \\exchange.homeworks.it\Microsoft Information Store\Primo gruppo di archiviazione Il database non � stato trovato o non � possibile accedervi. Il database non � stato trovato o non � possibile accedervi.oppure, se si ha la versione Inglese di Backup Exec:
Backup- \\exchange.homeworks.it\Microsoft Information Store\First Storage Group Database was not found, or could not be accessed. Database was not found, or could not be accessed.Questa segnalazione d'errore pu� essere dovuta a due cause:
- se il backup del Information Store viene eseguito su disco, pu� darsi che il programma antivirus sia impostato per controllare in modalit� runtime la cartella su cui vengono salvati i dati del salvataggio dell'Information Store. Per risolvere il problema, escludere la cartella di destinazione dei salvataggi dell'Information Store dal programma antivirus;
- se il problema non � imputabile al programma antivirus, allora non resta che modificare il registro
per estendere le capacit� di gestione dei file del sistema operativo sul quale � installato Backup Exec.
Per maggiori informazioni su questo particolare problema, si pu� consultare la
Knowledge Base KB304101.
Per modificare il registro, procedere come segue (la procedura che riportiamo � valida solamente
per i sistemi operativi Windows 2000/2003):
- aprire il men� Start, aprire la sezione Run, digitare il comando RegEdit e premere OK per avviare l'Editor del Registro;
- aprire la chiave di registro: HKEY_LOCAL_MACHINE\SYSTEM\CurrentControlSet\Control\Session Manager\Memory Management
- creare il nuovo valore DWORD denominato PoolUsageMaximum;
- assegnare il valore decimale di 60 alla nuovo valore PoolUsageMaximum;
- chiudere l'Editor del Registro e riavviare il server;
- rieseguire un ciclo di salvataggio del Information Store di Exchange ed accertarsi che il processo di salvataggio vada a buon fine;
- se il processo di salvataggio non va a buon fine, tornare a modificare il valore della chiave HKEY_LOCAL_MACHINE\SYSTEM\CurrentControlSet\Control\Session Manager\Memory Management\PoolUsageMaximum come indicato nella Knowledge Base KB304101.
Questo sito ha superato il test W3C Validator HTML e CSS